Cultura

Il documentario “The Zone” trionfa al CinqueTerre FilmFest

Il documentario è frutto dello jesino Alessandro Tesei e dello studio di produzione Subwaylab. Tra i premiati al concorso anche l'anconetano Ruben Lagattolla

Diego Morresi e Andrea Antolini di Subway isieme ad Alessandro Tesei, ricevono il premio per il miglior documentario
Diego Morresi e Andrea Antolini di Subway isieme ad Alessandro Tesei, ricevono il premio per il miglior documentario

JESI – Miglior documentario e miglior film per “The Zone” che trionfa al CinqueTerre FilmFest. Una produzione in gran parte jesina, targata Subway, per la regia di Alessandro Tesei e il fotoreporter di fama internazionale Pierpaolo Mittica.

the zone cinque terre premio
Al centro Alessandro Tesei ritira il premio

La prima edizione del Festival ha visto anche un altro riconoscimento importante, quello all’anconetano Ruben Lagattolla che con “Chacra” si è aggiudicato il premio per il miglior cortometraggio. Un racconto dedicato alle comunità dell’Amazzonia che coltivano il cacao fuori dalle logiche di commercio e sfruttamento delle multinazionali. Ambientato a Pryp’jat’, città fantasma a due passi da Chernoby, è invece “The Zone”, il documentario di Mittica e Tesei, del quale alcune scene sono state registrate alla Cisterna romana di via Posterma a Jesi (leggi l’articolo).

Oltre cento le proposte arrivate al Festival da tutto il mondo, una quarantina quelle selezionate e poste all’attenzione della giuria composta dallo scenografo Lorenzo Baraldi, l’attrice Arianna Nastro e lo sceneggiatore Claudio Colombo. Presente alla manifestazione anche Giada Colagrande, moglie dell’attore Willem Dafoe

The zone il set cisterna romana jesi
The Zone il set cisterna romana jesi

«Una grande soddisfazione per il lavoro svolto – commentano gli jesini Tesei, Andrea Antolini e Diego Morresi di Subway – Ringraziamo tutte le persone che si sono impegnate nel progetto come Mondo in Cammino, produttore associato, Luca Lampis per la colonna sonora e l’attrice romana Vanina Marini. La cornice del Festival è bellissima, siamo molto felici: per “The Zone” si tratta di un riconoscimento importante visto l’ottimo livello dei prodotti presentati al Festival».

Prossimi progetti? «Ci concentreremo sulla distribuzione internazionale del film e poi faremo a Jesi una proiezione prima di Natale». Pryp’jat’ era stata costruita per ospitare i lavoratori della centrale nucleare. «Una cittadina di 60mila abitanti che dopo il disastro furono condannati a subire una forte contaminazione: nessuna speranza di salvarli, uomini, bambini, donne anche in gravidanza. Io e Pierpaolo Mittica siamo stati a Pryp’jat’ lo scorso marzo per conoscere l’attività di questi stalker, e insieme a loro abbiamo visitato questo luogo fantasma: sono ragazzi ucraini che vi entrano illegalmente, c’è chi lo fa per il brivido, chi è spinto dal nichilismo, chi mosso da ideali libertari».

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