Cultura

Il popolo senza patria dei Rohingya, un incontro a Jesi

La Consulta per la Pace organizza un convegno dedicato al gruppo etnico musulmano perseguitato. Parteciperanno l'Unahcr, Amnesty International e ci saranno testimonianze dirette di profughi del Bangladesh

Paolo Gubbi, Coordinatore Consulta per la Pace di Jesi
Paolo Gubbi, Coordinatore Consulta per la Pace di Jesi

JESI – Un incontro dedicato al popolo Rohingya, per parlare di questo gruppo etnico musulmano perseguitato, costretto a fuggire e vivere in campi profughi in condizioni disumane.

Il manifesto
Il manifesto

La Consulta per la Pace di Jesi si dimostra ancora una volta sensibile ai diritti negati alle minoranze e dopo aver dedicato diversi incontro al popolo siriano, non rimane indifferente a quello Rohingya. “Diritti negati, solidarietà con il popolo Rohingya” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 2 dicembre alle ore 17, nella sede della Croce Rossa Comitato di Jesi, sala H. Dunant in Via Gallodoro 84. «Si parlerà del genocidio che si sta compiendo ai danni della minoranza musulmana dei Rohingya, perseguitata dal governo del Myanmar (ex Birmania), costretta a fuggire verso il confinante Bangladesh, in cui sono stati allestiti numerosi campi profughi, in cui arrivano persone in condizioni gravissime, conseguenti alle violenze subite – spiega Paolo Gubbi Coordinatore Consulta per la Pace di Jesi – La vicenda ha ragioni antiche che cercheremo di raccontare tramite filmati, foto e testimonianze dirette da parte di profughi ospiti a Jesi, facendo un excursus storico per comprendere le ragioni di tale vicenda che è una vera e propria pulizia etnica.

L’intento della conferenza, oltre a quello di informare la cittadinanza su questa tragedia, è quello di promuovere un successivo corteo di solidarietà da tenersi per il centro cittadino di Jesi».

«Tengo molto a questo incontro – sottolinea Islam, consigliere straniero – L’ondata di violenza è iniziata nel 2016 in Myanmar: uomini, donne e bambini massacrati e torturati senza pietà, causando un flusso migratorio verso il Bangladesh dove chiedono lo status di rifugiati. Sono 700mila i Rohingya che vivono nei campi profughi. Ringrazio la popolazione bengalese per l’auto e la solidarietà nei loro confronti e condanno fortemente tutti i tipi di terrorismo, le violenza e le persecuzioni nei confronti dei Rohingya».

Parteciperanno all’incontro Luca Pacini per l’Unhcr, Paolo Pignocchi per Amnesty International Italia, Andrea Nobili Ombudsman delle Marche, Paolo Gubbi per la Consulta jesina e ci saranno testimonianze dirette da parte dei profughi del Bangladesh.

Kazi Fokhrul durante il suo intervento alla festa bengalese del 30 luglio scorso

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