Cultura

“Ho paura del vento” la nuova produzione firmata Atgtp su Federico da Montefeltro

Lucia Palozzi porta in scena la vita del signore rinascimentale: attraversa con leggerezza gli eventi storici che fanno da sfondo alla vicenda biografica e da cornice al racconto. Da marzo nei teatri

Lucia-Paolozzi
Lucia Paolozzi

JESI – “Ho paura del vento” è il titolo della nuova produzione dell’Atgtp con l’attrice Lucia Palozzi. Uno spettacolo ispirato alla figura di Federico di Montefeltro, prima bambino, poi giovane adulto, poi condottiero, che attraversa con leggerezza gli eventi storici che fanno da sfondo alla vicenda biografica e da cornice al racconto.

Lucia-Paolozzi
Lucia Palozzi

Lucia, come è nato questo spettacolo?
«Avevo portato in scena la storia di Federico da Montefeltro anni fa ad Urbino. Inizialmente bambino Federico ha paura del vento perché non ha radici, non ha i genitori. Quando diventerà condottiero e indosserà l’armatura, capisce che il vento non può più portarlo via e prende sicurezza».

Il nuovo spettacolo sarà molto diverso dal primo andato in scena ad Ubrino?
«Sì, il primo era una narrazione con figura, ora sarà molto più uno spettacolo d’attore. Con i registi Fabrizio Bartolucci, Sandro Fabiano del Teatro dei Linguaggi, abbiamo ripensato la messa in scena rispetto all’esordio».

Accanto a Lucia Palozzi sulla scena ci sarà Enrico Marconi che cura le musiche originali di questo spettacolo.
«”Ho paura del vento” racconta la vera storia del signore rinascimentale e rimarca elementi come la città ideale, racconta la guerra che ha irrigidito Federico. Ci vuole coraggio ad arrendersi al vento, e speranza, e fiducia nel mondo».

State lavorando su questo spettacolo che uscirà a marzo, e che fa parte di una trilogia.
«Questo spettacolo vuole essere un modo per far conoscere ai ragazzi dai tre ai dieci anni la storia di questo personaggio ed è legato all’idea di fare una trilogia grandiosa: oltre a Federico da Montefeltro infatti, vogliamo lavorare su altri personaggi illustri che sono Giovanni Battista Pergolesi e Federico II. Lo scopo è quello di facilitare le scuole a lavorare in un modo diverso e multidisciplinare».

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