Cultura

Papaveri e Papere con “900”

Si tratta di un recital letterario di Fabio Bernacconi tratto da “Novecento – Un monologo” di Alessandro Baricco, per la regia di Mauro Mori in scena il 25 marzo alle 21:15 al San Giovanni Bosco di Fabriano

Fabio Bernacconi

FABRIANO – Papaveri e Papere torna in scena al Teatro San Giovanni Bosco di Fabriano il 25 marzo alle 21:15 con “900” recital letterario di Fabio Bernacconi tratto da “Novecento – Un monologo” di Alessandro Baricco, per la regia di Mauro Mori.
Questa volta non si tratta di una commedia, filone classico delle produzioni targate Papaveri e Papere, compagnia teatrale fabrianese reduce dal grande successo dello spettacolo “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2”. Ma le emozioni sono comunque garantite. Fabio Bernacconi, infatti, introduce il pubblico al testo più conosciuto di Baricco, in una lettura narrata e sottolineata musicalmente dai brani originali di Marco Agostinelli che li eseguirà dal vivo.

«Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla», questo il punto di partenza per raccontare la storia di Tim Tooney, trombettista fallito. «La sua storia era quella di un uomo che per il mondo non esisteva, un uomo che non aveva patria, data di nascita, famiglia. Un uomo diviso tra amore e musica, un musicista nato in mare e che non aveva mai toccato terra. La favola di Danny Goodman T.D. Lemon Novecento, il più grande solleticatore d’avorio dei sette mari», spiegano dalla compagnia fabrianese.

La storia
All’alba del nuovo secolo il fochista del Virginian, un transatlantico che fa rotta tra l’Europa e l’America, trova sul pianoforte del salone delle feste un neonato, forse abbandonato lì da una ragazza della terza classe con la speranza che qualcuno dei ricchi della prima lo adotti. Destino cinico e baro, a pensarci bene, visto che Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, così viene chiamato il bambino, invece che dalla tata di una buona (ricca) famiglia, si ritrova ad essere svezzato dai marinai e a crescere nell’inferno di vapore e fuoco della sala macchine della nave. Dopo otto anni, due mesi e undici giorni, con la morte del padre adottivo, Novecento sta per approdare sulla terraferma e consegnato alle autorità: sta finalmente per esistere anche agli occhi del mondo e non solo a quelli dei viaggiatori del Virginian. Ma il ragazzino sparisce, non si riesce più a trovarlo da nessuna parte della nave: forse è caduto dalla murata ed è finito affogato nelle acque del porto.
Ventiquattro giorni dopo, una volta salpati per Rio de Janeiro, i passeggeri della nave vengono svegliati di notte dal suono del pianoforte nel salone delle feste e a suonarlo è proprio lui, Novecento. Nasce così la sua leggenda, quella di un pianista dal talento insuperabile che diventa famoso in tutto il mondo nonostante che lui, da quella nave, non fosse mai sceso. Tim Tooney, che sul Virginian c’era salito a diciassette anni per suonare la sua tromba nella jazz band della nave e che di questa leggenda diventa parte, non può fare a meno di iniziare a raccontarla al mondo quando riceve la lettera di Neil O’Connor che gli comunica che il transatlantico imbottito di dinamite sta per essere fatto saltare in aria e che: «Novecento, lui mica è sceso».

La serata, organizzata da Maurizia Pastuglia e Stefano Stopponi, è patrocinata dalla Uilt Marche, con il supporto di Fondazione Carifac e Smargiassi Costruzioni Fabriano. Si ringrazia Gabriele Bernacconi per la locandina.
Prenotazioni su www.papaveriepapere.org o al 377-5134998. Biglietto unico dal costo di 10 euro in vendita al botteghino del Teatro San Giovanni Bosco il 24 e 25 marzo dalle 18 alle 20.

Locandina

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