Cultura

Jesi, Madama Butterlfy apre la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Pergolesi

Firma la regia lo jesino Matteo Mazzoni. A dirigere l’opera è il portorecanatese David Crescenzi, sul podio la Form Orchestra Filarmonica Marchigiana. «Orgogliosi di professionalità marchigiane e nuove leve che qui trovano una palestra ideale», dice Lucia Chiatti, amministratrice delegata della Fondazione Pergolesi Spontini

JESI – «La Fondazione Pergolesi Spontini ha superato il momento critico e ora è una realtà che produce, in maniera equilibrata e corretta». Così il sindaco di Jesi, e in quanto tale presidente della Fondazione, Massimo Bacci, in occasione della presentazione di “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini che, venerdì prossimo 18 ottobre alle 20,30, inaugurerà la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi (oggi mercoledì 16 ottobre alle 16 l’anteprima giovani, domenica 20 ottobre alle 16 la seconda messa in scena).

Conferma Lucia Chiatti, amministratrice delegata della Fondazione: «Veniamo dal tributo a Spontini del Teatro del Maggio Fiorentino, che sabato scorso ha aperto la sua stagione lirica e di balletto con il “Fernand Cortez” del compositore, nella sua versione originale del 1809 e nell’edizione critica della Fondazione Pergolesi Spontini a cura di Federico Agostinelli. Un prezioso frutto del lavoro musicologico compiuto in questi anni sui nostri due autori. Ne siamo orgogliosi così come, con questa Butterfly, sentiamo l’orgoglio di un teatro in cui confluiscono professionalità marchigiane e nuove leve che nel Pergolesi trovano la palestra ideale per coltivare i propri talenti. E ci fa piacere la risposta del pubblico, con un incremento degli abbonamenti che va verso il 10%».

La “Madama Butterfly” è nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla Fondazione. A dirigere l’opera è il portorecanatese David Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la regia lo jesino Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti, video designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi, illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Da sinistra Cristian Carrara, Lucia Chiatti, Massimo Bacci, David Crescenzi, Matteo Mazzoni e Benito Leonori presentano Madama Butterfly

Cast giovane ed emergente: il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10 ) che interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10) e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre.

Madama Butterfly è Linda Raffaeli nella campagna di comunicazione della Fondazione Pergolesi Spontini

Dice Cristian Carrara, direttore artistico della Fondazione: «È in linea di continuità con la storia di questo teatro avere sulla scena un cast di giovani, molti al debutto nel ruolo. E mi piace evidenziare la provenienza di diversi di loro dal corso di formazione professionale per cantante lirico solista del nostro Progetto Sipario bis».

«Felicissimo di tornare a lavorare con la Form e il Coro Bellini» si dice il maestro Crescenzi, il regista Mazzoni dice: «A questo tavolo tutti gli attori che hanno permesso di portare qui questa Butterfly dopo un viaggio che è stato lungo ma, perciò, più bello». Chiude lo scenografo Leonori: «Le scene sono il frutto di un lungo dialogo e confronto, portato a sintesi per rendere meno narrativa e più poetica possibile l’alternarsi di sentimenti di Butterfly».

Giacomo Puccini scelse il soggetto dell’opera dopo aver assistito nel giugno 1900 alla tragedia Madame Butterfly di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly pubblicato nel 1898. Il soggetto giapponese attivò l’interesse che Puccini provava nei confronti dell’elemento esotico, che agli inizi del Novecento era ingrediente oramai sperimentato della teatralità d’epoca. Per caratterizzare l’atmosfera interrogò artisti e personalità della cultura giapponese, annotò melodie su pentagrammi, ascoltate da dischi provenienti da Tokyo, consultò pubblicazioni che riportavano canti originali. Madama Butterfly andò in scena per la prima volta il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa edito da Ricordi, ma venne inaspettatamente fischiata e si tradusse in un insuccesso. L’opera fu subito ritirata dall’autore e dall’editore; ripresentata con alcuni cambiamenti al Teatro Grande di Brescia dopo tre mesi, essa ottenne il successo unanime di pubblico e critica.

Madama Butterfly

 

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