Cultura

Macerata: il cartellone della nuova stagione 2019/20 al Teatro Lauro Rossi

Da ottobre ad aprile diciassette appuntamenti per otto titoli, di cui due fuori abbonamento. Sul palco Le Baccanti con la regia di Emma Dante, Alessandro Preziosi nei panni di Vincent Van Gogh, Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, Il lago dei cigni con il Russian Classical Ballet

MACERATA – Il Teatro Lauro Rossi di Macerata annuncia la nuova importante stagione di spettacolo, promossa dal comune di Macerata con l’Amat, in collaborazione con APM. Da ottobre ad aprile diciassette appuntamenti per otto titoli, di cui due fuori abbonamento, grandi compagnie, nuova drammaturgia e classici, maestri indiscussi della scena e spettacoli di danza.

«Ci prepariamo a una stagione di teatro invernale molto intensa – afferma l’assessora alla Cultura Stefania Monteverde – al Teatro Lauro Rossi passeranno i grandi spettacoli di teatro dell’ultimo anno che ci faranno piangere, ridere, pensare. Anche quest’anno abbiamo a cuore il pubblico del teatro che ogni volta incontra le compagnie e gli attori con Gente di Teatro e le scuole (oltre 100 studenti con i progetti di Scuola di platea). Mi piace anticipare uno spettacolo speciale il 30 ottobre a tre anni dalla grande scossa, La terra tremano con Giorgio Felicetti».

Stefania Monteverde

L’apertura di stagione il 24 e 25 ottobre è con Si nota all’imbrunire (solitudine da paese spopolato), uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro, drammaturga, regista e attrice, che affronta nella pièce un tema di grande attualità, la “solitudine sociale”, un male oscuro e insidioso, “un’epidemia di solitudine” diffusa non solo tra gli anziani, ma ormai anche tra i più giovani. Silvio Orlando è nel ruolo del protagonista, un uomo che, volontariamente, decide di vivere isolato in un paese spopolato.

La regia di Emma Dante – indiscussa protagonista del teatro italiano di questi anni -, torna a Macerata, dopo il Macbeth del Macerata Opera Festival 2019, con Le Baccanti di Euripide (5 e 6 novembre). Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con i giovani allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e mostra tutto lo splendore di una delle più grandi opere teatrali di tutti i tempi da cui attinge gran parte della nostra cultura, dalla religione alla letteratura.

Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh

La stagione prosegue il 12 e 13 dicembre con Alessandro Preziosi nei panni di Vincent Van Gogh, costretto in manicomio, nell’omonimo spettacolo diretto da Alessandro Maggi. La pièce è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo di Stefano Massini è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la «scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva».

Il Teatro Lauro Rossi rinnova la sua vocazione di luogo dedicato alla creazione artistica ospitando la residenza di allestimento di Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce su traduzione di Franco Quadri con Anna Bonaiuto, Alessandro Tedeschi, Vanessa Scalera, Barbara Ronchi, Vincenzo De Michele per la regia di Francesco Frangipane. Lo spettacolo – in scena il 25 e 26 gennaio in prima italiana – attraversa la storia di Louis, drammaticamente intrecciata con la vicenda personale dell’autore, morto di Aids a 38 anni. Una storia dell’incomunicabilità nella quale né Louis né i suoi familiari riescono a esprimere i propri sentimenti.

Il 4 e il 5 febbraio va in scena I soliti ignoti con Vinicio Marchioni e Giuseppe Zeno, uno spettacolo divertente. I soliti ignoti è la prima versione teatrale del mitico film di Monicelli, uscito nel 1958 e diventato col tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell’Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra. L’adattamento di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli è fedele alla meravigliosa sceneggiatura di Age e Scarpelli senza rinunciare a trovate di scrittura e di regia per rendere moderna quell’epoca lontana.

Mine vaganti, il film del 2010 di Ferzan Ozpetek, grande successo di botteghino e critica (2 David, 5 Nastri d’argento, 4 Globi d’oro) arriva per la prima volta in teatro, diretto dallo stesso Ozpetek, al debutto nella prosa. Il Teatro Lauro Rossi ospita la commedia – interpretata da Arturo Muselli, Francesco Pannofino, Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi – il 14 e 15 febbraio. Mi sa che fuori è Primavera, un progetto di Giorgio Barberio Corsetti – direttore del Teatro di Roma – e Gaia Saitta tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, inviata per il quotidiano “la Repubblica”, giunge al Lauro Rossi il 19 e 20 marzo. La pièce porta in scena la storia di Irina Luci, tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio trova le parole per raccontarne la storia, nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare.

Pulcinella, uno di noi

Per la conclusione della stagione il 17 e 18 aprile la danza energica e seduttiva del Nuovo Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini con Pulcinella, uno di noi, una sintetica rivisitazione in chiave contemporanea del personaggio di Pulcinella sulle straordinarie musiche di Igor Stravinskij, con interpolazioni di brani composti anche da Giovan Battista Pergolesi. La raffinata coreografia di Arianna Benedetti è affidata a undici straordinari giovani ballerini di grande talento.

La stagione si impreziosisce di due spettacoli fuori abbonamento. Il 30 ottobre Giorgio Felicetti porta in scena lo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato La terra tremano: «una storia potente come la natura, importante come la vita. Una storia del sottosuolo, come la faglia. Una storia di luoghi bellissimi, come i borghi tra gli Appennini. Una storia di persone, donne, uomini, vecchi, bambini. Una storia di abbracci, di sogni, di sorrisi, di pianti. Una storia di spaesati. Una storia epica, tra mito e cronaca, che diventa rito magico, catarsi», come afferma lo stesso Felicetti.

L’appuntamento delle feste di fine anno al Teatro Lauro Rossi è il 28 dicembre con una magica interpretazione de Il lago dei cigni, il più acclamato tra i capolavori di Čajkovskij su coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipa che ha sempre riscosso enorme successo popolare. A presentarlo come appuntamento fuori abbonamento della stagione è Russian Classical Ballet, eccellente compagnia composta da numerosi talenti provenienti dalle migliori accademie russe. Nuovi abbonamenti dal 5 al 12 ottobre presso la biglietteria dei Teatri (0733 230735).

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