Cultura

Loreto, torna a “casa” il Crocifisso della Scala Santa

La scultura lignea, realizzata prima del 1940, sarà ricollocata nella sua sede originaria dopo un’accurato restyling condotto su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto

Loreto
La basilica di Loreto (Foto di Laurentiu Adrian Cretu da Pixabay)

LORETO – Dopo mesi di restauro torna finalmente nella sua collocazione originaria il Crocifisso artistico della Scala Santa di Loreto: scultura lignea di gran pregio realizzata prima del 1940, che per decenni ha “accolto” i pellegrini alla sommità della lunga scalinata che dalla Stazione della città mariana conduce al Santuario della Santa Casa. Giovedì 14 settembre, a partire dalle 17, è prevista la cerimonia pubblica di ricollocazione del simulacro nella sua sede originaria, dopo essere stato riportato all’antico splendore da un’accurata operazione di restyling condotta su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, che ne ha finanziato il restauro conservativo e, in parte, anche ricostruttivo.

Le parole di Paolo Niccoletti, presidente della Fondazione Carilo

«Si tratta di un’azione importante che la Fondazione ha intrapreso in quello che è uno dei suoi settori di competenza, ovvero Arte e Beni culturali – spiega il presidente Paolo Niccoletti, alla guida della Fondazione Carilo dallo scorso 4 agosto –. Rientra nella mission della Fondazione anche la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio e in questo caso specifico c’è una valenza ancora più significativa, perché si intrecciano elementi sia storici che spirituali importanti: la nostra città è molto legata a questo Crocifisso, amato anche da moltissimi devoti. Riportarlo a nuova vita e restituirlo alla collettività è per la Fondazione Carilo un motivo di orgoglio».

Imperversava in tutta Europa la Seconda Guerra mondiale quando il Crocifisso ligneo venne posizionato per la prima volta alla sommità della Scala Santa: era il 24 agosto 1941 e Monsignor Gaetano Malchiodi, all’epoca arcivescovo di Loreto, lo benedisse consacrando alla memoria dei caduti per la Patria la suggestiva scalinata, che oggi è uno straordinario monumento di Fede e di Storia, con le migliaia di devoti che ogni anno la percorrono in preghiera e il Cimitero di Guerra Polacco che la costeggia con le sue innumerevoli croci bianche. In questo contesto sospeso tra spiritualità e memoria collettiva, si staglia il maestoso Crocifisso artistico, realizzato sicuramente da una mano altamente qualificata, le cui origini si erano perse nel tempo per essere poi in occasione del restauro meticolosamente ricostruite da Fondazione Carilo, Delegazione Pontificia – ovvero il soggetto che ottantadue anni fa commissionò e acquistò l’opera (all’epoca con la denominazione di Amministrazione della Pontificia Basilica della Santa Casa, ndr) – e la Soprintendenza di Ancona, dal momento che la scultura, avendo oltre 80 anni, rientra tra i Beni Culturali.

Rimasto per anni nella sede originaria, coperta da un tetto ma aperta sui tre lati, il Crocifisso ha subito gli effetti degli agenti atmosferici, che nel tempo hanno provocato vistose screpolature e frantumazioni. Da qui l’esigenza del restauro, portata a termine dall’azienda specializzata Artè. Significativamente, la data scelta per il ricollocamento della scultura è quella del 14 settembre, in cui si celebra la solennità dell’Esaltazione della Santa Croce. Nel pomeriggio di giovedì, dopo la Santa Messa celebrata in Basilica alle ore 17 da monsignor Fabio Dal Cin, si procederà in corteo fino alla Scala Santa, dove alle 18 avverranno la scopertura dell’effigie e la sua benedizione, alla presenza delle principali autorità cittadine e locali.

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