Cultura

Le psicocomiche di Lucia Fraboni

Torna al teatro Pergolesi di Jesi l'esilarante Lucia Fraboni ed i suoi molti alias, in uno spettacolo nuovo di zecca, Le Nuove Psicocomiche, in scena sabato 22 aprile alle ore 21,15, il ricavato in beneficienza. L'intervista all'attrice ed autrice jesina

Lucia Fraboni ed il suo alias, la Professoressa Pigliapoco

JESI – Lucia Fraboni, nella vita insegnante di Lettere in una scuola superiore di Senigallia, nel sangue ha il cabaret e una vis comica che coltiva con grande passione. Voce storica della radiofonia marchigiana, ha condotto programmi per Radio Blu, Radio Onda Libera, San Marino RTV (RAI), Arancia Network; nei suoi spettacoli, da 18 anni accanto alla sua storica spalla artistica Francesco Favi, propone una ricca galleria di personaggi comici, gags e parodie di canzoni che riempiono teatri e sbancano su YouTube. Ha anche un official club, intitolato al suo personaggio più noto, Adalgisa Palpacelli.

Ora torna al Teatro Pergolesi di Jesi, il teatro della sua città, in uno spettacolo nuovo di zecca, “Le nuove Psicocomiche”, da lei scritto ed interpretato insieme ai suoi molti alias: la bidella anconetana Stamura Piccioni, la vedova chiaravallese arcigna e pettegola Ida Cioccolanti, la professoressa jesina Viridiana Pigliapoco, l’estetista maceratese Adalgisa Palpacelli trasformata per l’occasione in salsa new-age Adalgisa “Palpachakra”. Dietro le quinte restano Alfia la contadina, Maria Montessori, Rosy Pataracchia, Severina Rosciodovo, ma entrano in palcoscenico nuove esilaranti maschere, tutte da scoprire sabato 22 aprile alle ore 21,15 in occasione del debutto del nuovo spettacolo.

Al suo fianco ci sarà il meglio degli attori comici della nostra regione ed alcuni personaggi notissimi, a partire dalla storica spalla Francesco Favi (che nella vita è anche assessore alla cultura di Chiaravalle), ed inoltre Stefano “Rana” Ranucci, la scrittrice e blogger Marina Minelli founder di altezzareale.com, il dott. Carlo Sprovieri primario di oculistica a Fermo, l’avvocato Marina Verdenelli, gli artisti Romina Antonelli, Laura Anconetani e Lorenzo Pianelli.

“Le nuove psicocomiche” arriva al Teatro Pergolesi di Jesi dopo il grande successo di “Le psicocomiche” che ha portato risate a non finire e sold out in tanti teatri della regione.

«La formula è quella consolidata – spiega Lucia Fraboni – con l’ambientazione nello studio dello strizzacervelli Dott. Francescangelo Maria Favicchio. Nella sala d’aspetto pazienti vecchi e nuovi e, comunque, strampalati e bizzarri, attendono nella speranza di curare i propri tic e nevrosi. Coadiuvato da Adalgisa “Palpachakra”, esperta di tecniche di rilassamento e di mantra indiani, il dottore riceve i pazienti per terapie individuali, di coppia e di gruppo alla maniera americana, tanto salutari quanto esilaranti. E proprio dal Pergolesi parte la nuova “tele-visita” che il Dott. Favicchio farà ai suoi pazienti per dispensando on line i suoi consigli medici».

Una novità assoluta?
«Amo interpretare personaggi femminili dalla spiccata identità marchigiana, ma in questo caso irrompe, per la prima volta, la badante polacca che da tempo tenevo nel cassetto, la terribile Liuska Lewandowska. Qualcuno la conosce già ma solo per sentito dire, era la donna per cui Nello Pelonara (Stefano Ranucci) aveva abbandonato la moglie Stamura fuggendo per 12 anni in Polonia, ma poi era tornato al menage anconetano dopo essere stato pelato per bene dalla polacca. Ora Liuska torna nelle Marche, incavolata nera, e arriva sulle note della trasmissione tv Forum per citare Nello in giudizio e spillargli altri quattrini».

I tuoi spettacoli sono sempre molto complessi ed articolati, un mix di travestimenti e colpi di scena, canzoni, video, scenografie. In questo caso ci sono le “tele-visite” del dottor Favicchio..
«Sono collegamenti video di personaggi che dialogano anche con il pubblico. La professoressa Pigliapoco, ad esempio, si collegherà per una rivelazione shock sul suo ‘merlo’ amante, seduto in platea. Altro video è quello di Stamura Piccioni che si collega per parlare con l’ex amante del marito, Liuska Lewandowska. Intanto, nello studio del dott. Favicchio, i vari pazienti manifestano le loro nevrosi: c’è chi è ossessionato dalla patonza, chi dai social network, chi è convinto di essere la Regina Elisabetta chi Michael Jackson; c’è anche la vedova chiaravallese che continua a spettegolare con la sua amica Doriana».

Soprattutto c’è una grande squadra di attori..
«Questo è il quarto spettacolo che mi vede al fianco di una compagnia di grandi professionisti e amici, dopo Sfreccia Rossa, Le Psicocomiche e Keep calm e non te badurlà. L’unione fa la forza, per me è un onore e un piacere collaborare con loro, rappresenta un enorme vantaggio a livello umano e professionale».

Come nascono i tuoi personaggi, cosa ti ispira?
«Nascono dall’osservazione del reale, come diceva Goldoni. L’ispirazione può nascere da qualunque cosa, dalla lettura dei giornali o di un manifesto funebre, al supermercato o per strada. Durante la giornata vivo continuamente delle epifanie, idee su idee e se mi fermo un attimo riesco a scriverle con molta facilità. Un modello di ispirazione per me è stata anche mia nonna Zelmira, lei di Cerreto d’Esi, sempre con la battuta pronta in quel suo inconfondibile dialetto».

E riesci sempre a far ridere..
«Come dice Francesco Favi, nei miei personaggi conta più il come che il cosa: è l’interpretazione che diverte, non solo il testo. Importante la capacità di mimesi, nell’inventare una situazione mi lascio trasportare, basta un piccolo racconto una piccola situazione di vita vissuta ed il personaggio prende vita davanti ai miei occhi. Grazie a loro ho la fortuna di vivere tante vite, a ciascun personaggio cerco di dare un senso di verità. Viviamo tempi complessi, difficili, a volte opportunisti; la tecnologia sembra unire ma spesso illude e isola. Io voglio rimanere nella mia bolla di ingenuità e di gentilezza; tanto vale mettersi una maschera per rimanere sé stessi e grazie ad una risata incontrarsi con gli altri»

Come spesso accade negli spettacoli di Lucia Fraboni, il ricavato sarà devoluto a favore del progetto “Attività bambini disagiati del territorio “del Kiwanis Club Jesi e del progetto “acquisto attrezzature sanitarie” della Croce Rossa Jesi. Perché ridere fa bene a noi stessi, perché ridere faccia bene agli altri. Biglietti disponibili sia presso il botteghino del Pergolesi, tel. 0731/206888, aperto dal mercoledì al sabato; mail: biglietteria@fpsjesi.com), sia online sul circuito vivaticket.it (cliccando “lucia fraboni”), call center 071-2133600.

Ti potrebbero interessare