Cultura

“L’anatra all’arancia” alle Muse. Barbareschi: «La comicità è una medicina meravigliosa per elaborare il dolore»

Lo spettacolo cult del teatro comico andrà in scena ad Ancona, dal 14 al 17 dicembre. La pièce viene proposta in questa stagione in una moderna edizione, impreziosita da un cast di primi nomi

Luca Barbareschi e Chiara Noschese

ANCONA – Dal 14 al 17 dicembre, al teatro delle Muse, andrà in scena “L’anatra all’arancia“, spettacolo cult del teatro comico. Protagonisti Luca Barbareschi che firma anche la regia e Chiara Noschese, con Gerardo Maffei, Margherita Laterza e con la partecipazione di Ernesto Mahieux.

L’anatra all’arancia (Foto: Bepi Caroli)

La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home, poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione rimasta storica, diretta e interpretata da Alberto Lionello al cui fianco recitava Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica che vantava l’interpretazione di Ugo Tognazzi e Monica Vitti, nei panni della coppia protagonista con la regia di Luciano Salce. «Non ho voluto rifarmi ai vecchi modelli – spiega Luca Barbareschi – ma sicuramente mi ritrovo negli straordinari artisti che prima di me hanno affrontato questi ruoli, per tempi comici e per il sottile cinismo. Sono felice di mantenere la tradizione riprendendo un modello che è diventato un cult. Del resto la comicità è una medicina meravigliosa per elaborare il dolore».

(Foto: Bepi Caroli)

«L’anatra all’arancia – racconta Barbareschi – è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi un modo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suo unico amore anche dopo 25 anni. Questa commedia ha una profondità e un’intelligenza straordinarie. Ha la stessa potenza di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini».

(Foto: Bepi Caroli)

Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni. Più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un weekend a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che, come una sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus ex machina della storia. L’imprevedibile piano di Gilberto, che al principio sembra sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquisterà lo spettatore con la simpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza, e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili gioielli della concezione comica trovano un banco di prova per nulla scontato.

(Foto: Bepi Caroli)

«Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia. Parliamo di una macchina perfetta, di dialoghi d’autore, in cui si scandagliano l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia», prosegue Barbareschi che aggiunge: «L’happy ending arriva benefico dopo due ore di spettacolo durante le quali la psicologia maschile e quella femminile permettono al pubblico di identificarsi con i protagonisti. Una volta riconosciuti i propri errori e quelli del partner, Gilberto e Lisa affermano “noi due non sarà mai perfetto lo sai, ma sarà noi due”». Per “L’aperitivo con gli artisti“, il regista Luca Barbareschi incontrerà il pubblico sabato 16 dicembre alle ore 18.30 al musecaffé. Condurrà l’incontro l’editore e giornalista Valentina Conti.

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