Cultura

Jesi, debutta al teatro Pergolesi l’opera “La Rondine” di Puccini

È la prima volta che questa opera di Giacomo Puccini viene rappresentata a Jesi

La Rondine, Pisa, foto Kiwi (Ufficio stampa Fps)

JESI – Alla vigilia del centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, debutta al Teatro Pergolesi l’opera “La Rondine” (1917), mai rappresentata prima a Jesi. La commedia lirica in tre atti chiude il cartellone della 56^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, e va in scena venerdì 15 novembre ore 20,30 e domenica 17 dicembre ore 16 in un nuovo allestimento realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Verdi di Pisa e Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz.

L’opera prevede un’anteprima giovani giovedì 14 novembre ore 16, riservata agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado partecipanti al progetto didattico “Musicadentro” 2023 curato da Cristiano Veroli, progetto di cui Trevalli Cooperlat è educational partner. Da segnalare che la recita di domenica sarà accessibile anche a non vedenti/ipovedenti e a non udenti/ipoudenti con un percorso inclusivo e sensoriale prima dell’opera.

Nella settimana dell’opera, per le vie del centro storico di Jesi, c’è “Musica nell’aria”, in filodiffusione: sinfonie e ouverture open air dal mercoledì al sabato dalle 19 alle 19.30.

Con “La Rondine”, il Teatro Pergolesi omaggia un titolo poco noto di Puccini, andato in scena per la prima volta il 27 marzo 1917 al Théâtre de l’Opéra di Monte Carlo. Fu composta su libretto di Giuseppe Adami sul canovaccio steso in tedesco da Alfred Maria Willner con la collaborazione di Heinz Reichert, ed ebbe diverse versioni e molti ripensamenti. A Jesi andrà in scena la prima versione, con la direzione di Valerio Galli e la regia di Paul-Émile Fourny. Le scene sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, le luci di Patrick Méeüs, assistente alla regia Luca Ramacciotti. Suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; il Coro Archè è diretto da Marco Bargagna. Il cast vede il soprano Claudia Pavone nel ruolo di Magda, il tenore Matteo Falcier canta Ruggero, il tenore Vassily Solodkyy è Prunier, il baritono Francesco Verna è Rambaldo, il soprano Maria Laura Iacobellis canta Lisette. Negli altri ruoli, Giorgio Marcello (Périchaud), Mentore Siesto (Gobin), Tommaso Corvaja (Crébillon), Benedetta Corti (Yvette), Sevilay Bayoz (Bianca) e Michela Mazzanti (Suzy). 

“La Rondine” conquista con la sua musica brillante, ironica e disincantata, la storia cosparsa di un’ironia leggera. Onnipresente il valzer, cui Puccini tributò una vera e propria apoteosi nel cuore del second’atto, ma anche numerose le danze moderne di cui l’opera è intessuta, dal fox-trot all’one-step fino al tango per rendere quel clima di frenesia e di joie di vivre che della Rondine è componente essenziale. Spiega il direttore d’orchestra, Valerio Galli: «In quest’opera, in effetti, il movimento vorticoso o circolare della danza ben si sposa con la combinazione fluida di forme ora più dialogiche – tipiche del racconto – ora più distese, come nei ricchi ariosi riservati soprattutto a Magda e Ruggero».

La vicenda è ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra, nei pressi di Nizza, nel Secondo Impero di Napoleone. La protagonista dell’opera, Magda, ama la vita mondana parigina e aspira a un amore romantico e passionale; il suo incontro con Ruggero appare soddisfare il suo desiderio, ma quando costui sta per sposarla lei decide di ritornare dal suo vecchio amante, il banchiere Rambaldo.

È un’opera dalla scrittura moderna, e moderna per la sua protagonista, come spiega il regista Paul-Émile Fourny: «La vicenda è unica. Si avvicinata alla Bohème ma pure alla Traviata, tuttavia se ne allontana nel finale. Un epilogo sorprendente e sospeso. L’amore di Magda per Ruggero non porta alla tragedia ma ha comunque un sapore amaro, e lei, scegliendo di rinunciare, dimostra di essere una donna coraggiosa, dalla forza senza pari».

L’allestimento vanta scene e costumi eleganti e poetici, realizzati da maestranze marchigiane nel Laboratorio Scenografico e nella Sartoria della Fondazione Pergolesi Spontini. In linea con una linea di regia simbolica ed evocativa, le scene si susseguono all’interno in un vecchio teatro abbandonato. Nel primo atto il teatro si trasforma nel salone di un palazzo dove si consuma la festa. Sempre lo stesso teatro, nel secondo atto, diviene la sala del ballo del ’Bullier’. Poi lo stesso teatro abbandonato, nell’ultimo atto, diviene una spiaggia che si affaccia sul mare.  “In questo luogo abbandonato che ha ospitato in passato centinaia e centinaia di spettacoli,  è come se i protagonisti si dessero un appuntamento per ricostruire la vicenda di Magda e della Rondine”, spiega Benito Leonori, scenografo dell’opera e direttore tecnico della Fondazione Pergolesi Spontini. Su uno stesso palcoscenico, convivono dunque due livelli di racconto: da un lato sono ricostruiti platea ed i palchi ormai abbandonati,  dall’altro c’è il palco che rimane uno spazio vivo e che continua a svolgere la sua funzione di contenitore di storie”.

La Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Marche; soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, partecipante aderente Comune di Monsano, partecipante sostenitore Camera di Commercio delle Marche, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat, sponsor P.S. Medical Center, sponsor tecnico Miriam Montemarani. Si ringraziano Bcc Ostra Vetere e tutti i Mecenati 2023 per il contributo erogato tramite Art Bonus.

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