Cultura

Jesi, annullato lo spettacolo Oliva Denaro con Ambra Angiolini

Rimandato già per motivi di salute dell'artista, ora è annullato. Al suo posto "Non hanno un amico" di e con Luca Bizzarri

Ambra Angiolini
Ambra Angiolini in "Oliva Denaro" (Foto © Laila Pozzo)

JESI – In un balletto di “no” e di “sì”, alla fine lo spettacolo Oliva Denaro con Ambra Angiolini non si farà.

Oliva Denaro con Ambra Angiolini previsto al Teatro Pergolesi di Jesi il 18 febbraio scorso e rinviato per motivi di salute dell’artista è annullato. Nonostante l’impegno e la volontà degli organizzatori – il Comune di Jesi, la Fondazione Pergolesi Spontini e l’AMAT –, la compagnia non è riuscita a garantire il recupero dello spettacolo, per motivi del tutto indipendenti dal teatro che avrebbe voluto ospitarlo nel rispetto del pubblico, al quale invia le scuse per i disagi arrecati.

Per non depauperare la proposta teatrale si è deciso di sostituire lo spettacolo domenica 19 maggio (ore 21) con Non hanno un amico di e con Luca Bizzarri, scritto con Ugo Ripamonti, ispirato all’omonimo podcast che sta riscuotendo grande successo

Abbonamenti e biglietti in possesso degli spettatori sono validi per il nuovo spettacolo. Eventuali rimborsi vanno richiesti entro e non oltre lunedì 13 maggio. Le quote abbonamento potranno essere rimborsate esclusivamente presso la biglietteria del Teatro Pergolesi, i biglietti nei punti vendita nei quali si è effettuato l’acquisto.

Per ogni altra informazioni: Biglietteria Teatro Pergolesi tel. 0731 206888, dal lunedì al sabato (festivi esclusi) dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30; AMAT 071 2072439 www.amatmarche.net.

Esattamente come nel podcast – nato per raccontare la campagna elettorale e portato avanti grazie a una media di cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese ma con tutte le possibilità di approfondimento e “godimento” del contesto teatrale, al centro di Non hanno un amico c’è la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del Novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale. Con tutta la sagacia della sua satira, in un’ora di racconto, Bizzarri ci porta a ridere di noi stessi, delle nostre debolezze, dei nostri tic. Un racconto in cui ci riconosciamo come in uno specchio che all’inizio ci pare deformante, ma che in realtà, a guardarlo bene, restituisce quell’immagine che rifiutiamo di vedere.

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