Cultura

Geografia amorosa: aperta la “Casa di Silvia”

«L’importanza di questa riscoperta di Silvia da un'altra prospettiva, ci riporta ad un periodo di grande serenità nella vita di Giacomo che è sconosciuto ai più», spiega il conte Vanni Leopardi

Recanati, la casa di Silvia

RECANATI – È stata aperta al pubblico domenica 16 luglio “casa Fattorini”, la celebre dimora dell’amata di Giacomo Leopardi. Il poeta recanatese “mirava” la giovane figlia di un cocchiere con intensi sguardi e profondi pensieri che diedero vita alla celebre attrazione per lei. Il nome Teresa fu poi sostituito con Silvia nel componimento “A Silvia”, in cui tuttavia la figura della recanatese rientra in un più complesso sistema di riflessioni drammatiche. La morte della giovane è assimilabile con il destino tragico dell’essere umano, motivo spesso ricorrente negli scritti di Leopardi.

L’apertura
Casa Leopardi amplia così le sue stanze aggiungendo ai saloni del palazzo di via Leopardi alti tre locali: due stanze e una cucina appartenute in antichità alla famiglia Fattorini. La nuova sezione del complesso museale, di proprietà della famiglia Leopardi, si avvarrà quindi della “Casa di Silvia”, geograficamente situata sulla parte opposta della piazza. Le stanze saranno arredate con oggetti dell’epoca (XIX secolo) e i visitatori potranno entrare a gruppi di sette per ammirare i piccoli spazi della dimora, una volta dei Fattorini.

I lavori per la ristrutturazione dell’appartamento e il conseguente abbellimento sono iniziati in un periodo particolare per le Marche: il drammatico autunno del 2016 in cui il maceratese fu colpito dal terremoto. Il completamento dei lavori ha rinforzato l’espressione culturale del complesso museale, che aggiunge un’ulteriore tassello al ricordo della vita del più importante poeta marchigiano. «L’importanza di questa riscoperta di Silvia da un’altra prospettiva, ci riporta ad un periodo di grande serenità nella vita di Giacomo che è sconosciuto ai più;  – ha dichiarato il conte Vanni Leopardi – Un momento di speranze e di aspettative giovanili proiettate in un futuro tutto da costruire, condivise dai due ragazzi, che possono simbolicamente essere tradotte nella figura del telaio, reale quello di lei, virtuale e di pensiero quello di lui».

 

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