Cultura

Gazzette e avvisi, al via la catalogazione del patrimonio librario antico della Biblioteca Planettiana di Jesi

La raccolta è composta da 45 volumi rilegati in pergamena nei quali sono presenti fogli manoscritti e a stampa dal 1655 al 1733

Biblioteca Planettiana di Jesi. Foto di C. Possanzini, courtesy Comune di Jesi

La Biblioteca comunale Planettiana di Jesi ha avviato la catalogazione di Avvisi e Gazzette dei secoli XVII-XVIII. La raccolta è composta da 45 volumi rilegati in pergamena nei quali sono presenti fogli manoscritti e a stampa che ricoprono l’arco temporale compreso tra il 1655 e il 1733.

La raccolta è di notevole rarità e molto corposa, parte del patrimonio librario antico dell’istituzione culturale che fa capo al Comune di Jesi.

Le gazzette e gli avvisi saranno catalogati alla stregua di manoscritti compositi organizzati, in occasione della redazione della tesi della dr.ssa Meri Petrini, nell’ambito del Master Fo.Lia – Catalogazione dei Fondi librari antichi promosso dall’Università di Bologna. La catalogazione si avvale del supporto dell’Area manoscritti dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU).

Gazzette e avvisi della Biblioteca Planettiana di Jesi

La Biblioteca Planettiana conserva anche un patrimonio librario antico assai prezioso, frutto spesso di qualificate donazioni. L’Istituto venne fondato infatti nel 1859, grazie alla donazione fatta dal Marchese Angelo Ghislieri della propria scelta libreria, che costituisce quindi il nucleo originario. Nel 1868 il nucleo venne arricchito di oltre 6.000 opere provenienti dall’incameramento delle quattro biblioteche di congregazioni religiose soppresse (Conventuali, Zoccolanti, Cappuccini, Carmelitani).

Tra le numerose donazioni e lasciti di privati, primeggia la preziosa libreria della nobile famiglia Pianetti, ricca di circa quindicimila volumi, frutto della cultura umanistica e della passione bibliofila di Monsignor Giuseppe Pianetti, famoso giurista. La libreria, giunta a Jesi nel 1710 per testamento, venne aperta al pubblico dal nipote Cardolo Maria, che a tale scopo fece realizzare un catalogo settecentesco artisticamente illustrato dei volumi posseduti. La libreria, che costituisce insieme all’archivio di famiglia un unico complesso bibliografico documentario, è attualmente collocata nell’antica sala dei Giudici, detta ora Planettiana. Disposta per materie, spazia per l’universo del sapere sei-settecentesco con particolare ricchezza nel settore del diritto canonico e civile. Da essa deriva il nome Planettiana, che si è inteso estendere all’intero l’Istituto.

Tra le opere più preziose conservate nella Biblioteca, sono oltre 700 manoscritti, 134 incunaboli, oltre 4.000 cinquecentine italiane ed estere; di notevole rarità le raccolte di oltre 200 almanacchi e di 45 volumi di gazzette del XVII e XVIII secolo.

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