Cultura

10 film da vedere con mamme tragiche, devote, imperfette

Per la Festa della mamma, ripercorriamo 10 film con figure materne potenti. Ora dolorose, ora impetuose, a volte in difficoltà e piene di fragilità. Apre l'elenco "Dopo il matrimonio", film da sostenere per dare un aiuto ai cinema chiusi e in crisi causa coronavirus

Immagine del film "Figlia mia"
Immagine del film "Figlia mia" (Credits: 01 Distribution)

Per la Festa della mamma, ripercorriamo 10 film tutti degni di nota, con figure materne potenti. Ora dolorose, ora impetuose, a volte in difficoltà e piene di fragilità, come natura umana detta. Anche le mamme, che tutto sanno e possono, sono umane. E, proprio per questo, spesso bellissime.

Nel nostro elenco evitiamo titoli “scontati”, super popolari, classici, capolavori del passato, i primi che vengono in mente: quindi niente Anna Magnani in Bellissima (1951) o Mamma Roma (1962). Scegliamo titoli meno noti, magari, per qualcuno, da scoprire.

Immagine del film “Dopo il matrimonio” (Credits: Lucky Red)

1) Dopo il matrimonio di Bart Freundlich (Usa, 2019)

Iniziamo da Dopo il matrimonio, intenso e supportato da recitazioni perfette. Film da vedere non solo perché merita davvero, ma anche perché, vederlo oggi, rappresenta un investimento sul futuro, sulla possibilità di tornare un domani al cinema. Dopo il matrimonio sarebbe dovuto uscire al cinema in Italia il 27 febbraio. La pandemia da coronavirus ha travolto tutto, tanto più gli esercenti cinematografici, che chissà quando potranno riaprire le sale.

Ebbene, Dopo il matrimonio il 30 maggio uscirà su www.miocinema.it (online dal 14 maggio), nuova piattaforma digitale dedicata al cinema d’autore che offre anche la possibilità di poter scegliere un cinema locale al quale verrà destinata una percentuale ricavata dall’acquisto per la visione dei film. Un modo per poter far sopravvivere le nostre sale cinematografiche preferite.

Tornando a Dopo il matrimonio, è il remake dell’omonimo film del 2006 diretto da Susanne Bier, volto al femminile. Solitamente è meglio tenersi alla larga dai remake: non in questo caso.

Michelle Williams, il cui viso è un tracciato emotivo di intensità espressiva sorprendente, e Julianne Moore, statuaria e nervosa, sono due donne completamente diverse, che un insospettabile legame materno unirà.
Tanto cuore, tanta vita. Belle emozioni.

2) Mommy di Xavier Dolan (Canada, 2014)

Xavier Dolan, giovane regista canadese già asceso nell’Olimpo dei grandi, disegna con inquadrature vibranti un intenso rapporto madre-figlio, doloroso, burrascoso, viscerale, tenerissimo.

Anne Dorval è la mamma cinquantenne ruvida ma ricolma d’affetto, irruenta e passionale, che sacrifica tutto per suo figlio, il lavoro e la sua salute mentale. Suo figlio Steve (Antoine Olivier Pilon), infatti, soffre di sindrome da deficit di attenzione ed è un impeto di amore, rissa, urla.

3) La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese (Italia, 2018)

La scomparsa di mia madre è il ritratto di passioni e contraddizioni di Benedetta Barzini, top model italiana degli anni Sessanta, ispiratrice di Andy Warhol e Salvador Dalì. La riprende, nella quotidianità di oggi in cui lei vorrebbe scomparire, “morire da viva”, suo figlio Beniamino, in un documentario che diventa quindi una dolce lettera d’amore madre-figlio.

4) Non è ancora domani (La pivellina) di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria, Italia, 2009)

L’amore madre-figlia va anche al di là del legame di sangue. Come nel caso di Non è ancora domani (La pivellina), film italo-austriaco, sconosciuto ai più ma piccola perla di dolcezza, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2009.
Una bambina (Asia Crippa) di due anni, abbandonata dalla mamma su un’altalena alla periferia di Roma, viene ritrovata da Patty (Patrizia Gerardi), una cinquantenne dai capelli rossi fuoco che vive in una roulotte, in un campo abitato da circensi. Questa comunità sull’orlo della miseria e dell’emarginazione adotta amorevolmente la piccola.

5) Madre di Bong Joon-ho (Corea del Sud, 2009)

Ancor prima di Parasite, film che ha dominato agli Oscar 2020, il regista sudcoreano Bong Joon-ho aveva realizzato questo film bellissimo, Madre, tra dramma e thriller. Protagonista una mamma tragica, magnificamente interpretata da Kim Hye-ja. Ha un figlio adolescente minorato. Quando viene incolpato di un crimine, certa della sua innocenza, farà di tutto per farlo scarcerare. Tra sensi di colpa, amore sconfinato, bene e male che confondono rovinosamente i confini.

6) La prima cosa bella di Paolo Virzì (Italia, 2010)

Le mamme non sono mica perfette. Bruno (Valerio Mastandrea) e Valeria (Claudia Pandolfi), fratelli un po’ distanti, si ritrovano a Livorno nella casa della mamma Anna malata (Stefania Sandrelli), una madre che, per troppo amore, ha commesso tanti errori.

La prima cosa bella è una commedia drammatica a tratti commovente, tra la provincia toscana anni ’70 e gli anni recenti.

7) I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko (Usa, 2010)

Le mamme qui sono due, Jules (Julianne Moore) e Nic (Annette Bening), compagne di una coppia lesbica. Hanno due figli, concepiti tramite inseminazione artificiale. Quando i due, di nascosto, rintracciano il loro padre biologico (Mark Ruffalo), le due madri lo introducono nel loro menage famigliare, loro malgrado. Tutto con i toni leggeri e pensanti della commedia indie.

8) Figlia mia di Laura Bispuri (Italia, 2018)

Valeria Golino e Alba Rohrwacher sono madri “diverse” in un film emozionante sulla maternità. Una è Tina, madre attenta e premurosa: da quando è madre è madre e basta. L’altra è Angelica, una poco di buono che poi di buono così poco non ha. Tra queste due adulte scomposte, madri imperfette, c’è Vittoria (Sara Casu), ragazzina di dieci anni che osserva e si interroga, il cui amore le due si contendono e regalano.

Immagine del film Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Credits: 20th Century Fox)

9) Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (Usa, 2017)

Frances McDormand è la mamma furiosa e pronta a tutto per trovare verità e giustizia per sua figlia, violentata e uccisa pochi mesi prima.
In una commedia nera e rock davvero divertente, è Mildred, eroina e antieroina grondante di rabbia, le cui azioni generano una carambola deflagrante di rabbia e violenza.

10) …e ora parliamo di Kevin di Lynne Ramsay (Regno Unito, Usa, 2011)

A volte i figli non sono come le madri vorrebbero. E Kevin (Ezra Miller) non lo è. È il raggelante opposto. Ma nelle scelte atroci dei figli, quante colpe (anche inconsapevoli) hanno i genitori?

La regista scozzese Lynne Ramsay incide un dramma super tagliente, stilisticamente elegante, con una superba Tilda Swinton, madre inadeguata e impreparata, che eppure si è sforzata di superare le sue ritrosie e di prendersi cura.

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