Cultura

3 film belli (e divertenti) contro la discriminazione razziale

Nella Giornata internazionale contro il razzismo, ecco tre film simpatici che fanno riflettere su temi importanti con sensibilità ma anche con il sorriso in viso

L'ospite inatteso
Immagine del film "L'ospite inatteso" (Bolero Film)

Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. La data prescelta è il 21 marzo in ricordo del massacro di Sharpeville, avvenuto il 21 marzo 1960 in Sudafrica: durante una manifestazione pacifica contro l’apartheid la polizia sudafricana aprì il fuoco sui dimostranti uccidendo 70 persone.

Per sensibilizzare al rispetto della diversità, di qualsiasi forma e natura sia, come motivo di ricchezza e non di divisione, proponiamo 3 film, tutti belli ma anche abbastanza leggeri e divertenti, da vedere. Contro la discriminazione razziale.

L’ospite inatteso (2007) di Tom McCarthy

Una piccola perla cinematografica statunitense, poco nota. Protagonista Richard Jenkins, bravo attore spesso confinato in ruoli minori o da spalla. Qui invece è il personaggio principale, con tutta la sua recitazione fatta di poche parole, sguardi sinceri e loquaci. Il regista McCarthy pochi anni dopo questo film delicato e gentile ha vinto l’Oscar con un’altra storia di impegno civile, Il caso Spotlight.

Jenkins interpreta un non più giovane professore universitario annoiato e stanco, che si reca a New York per una conferenza. Qui scopre che il suo appartamento, da tempo disabitato, è invece abusivamente occupato da una giovane coppia di immigrati clandestini: lei senegalese (Danai Gurira), lui siriano (Haaz Sleiman). Invece di cacciarli, decide di ospitarli. E quell’incontro inatteso si trasforma in un’opportunità. Uniti dalla passione per la musica, il prof annoiato trova nel ragazzo un nuovo guizzo vitale. In breve tempo instaura con il giovane, che suona il djembe in un gruppo jazz, un profondo rapporto di amicizia.

Green book (2018) di Peter Farrelly

A sorpresa Green book ha vinto l’Oscar 2019 come miglior film. Probabilmente fu un Oscar generoso (tra i rivali c’era il bellissimo La favorita), ma anche Green book è un film generoso, ricco di umanità e di momenti divertenti, caldo e simpatico, anche se un po’ ruffiano.

Film contro il razzismo, è la storia vera di un’amicizia inaspettata, quella tra il buttafuori italoamericano Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, e il pianista afroamericano Don Shirley. L’uno è ingaggiato dall’altro per accompagnarlo in un tour musicale nel sud degli Stati Uniti ancora razzisti di inizio anni Sessanta.
A interpretarli, rispettivamente, Viggo Mortensen e Mahershala Ali, che per il ruolo ha vinto l’Oscar come migliore attore non protagonista. Un racconto di accoglienza e superamento dei pregiudizi.

Una classe per i ribelli (2019) di Michel Leclerc

Commedia francese agrodolce, divertente e sottile, è un film sul razzismo “al contrario”. Per ridere un po’ anche di chi inneggia agli ideali di sinistra, all’apertura, all’uguaglianza, ma poi, quando trova a vivere sulla propria pelle la multirazzialità, traballa.

Il regista Michel Leclerc, con ironia pungente, riflette su valori attualissimi come il mix culturale, la laicità e l’importanza della scuola. Al centro della storia Sofia e Paul, interpretati da Leïla Bekhti e Eduard Baer, due genitori un po’ “ribelli”, che decidono di trasferirsi dalla città alla periferia per far crescere i propri figli secondo ideali di apertura all’integrazione e alla diversità. Ma come reagiranno due integerrimi bobos (ovvero i francesi “bourgeois bohemian”, simili ai nostri “radical chic”), strenui difensori della scuola pubblica, quando il loro amato figlioletto vuole iscriversi in un istituto privato? E come si comporteranno quando il loro ragazzo sarà l’unico bianco di una scuola multiculturale?

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