Cultura

Fabriano, è arrivato il San Pietro Martire di Donatello

Si tratta dell'unica opera del Maestro nelle Marche, ha un valore di circa un milione di euro ed è stata posizionata in Pinacoteca. Ad accoglierla l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni, insieme ai rappresentanti della Sovrintendenza delle Marche

Il San Pietro Martire

FABRIANO – La statua del San Pietro Martire di Donatello è arrivata a Fabriano. La scultura, dopo essere stata sottoposta a un’opera di restauro condotta a Firenze da Anna Fulimeni, sotto la direzione scientifica di Pierluigi Moriconi, storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, è stata posizionata all’interno della Pinacoteca civica Molajoli. «Un momento importante per la città di Fabriano che aspettavamo da anni», il primo commento del sindaco, Gabriele Santarelli.

La statua, scortata dalle forze dell’ordine visto anche il suo valore che si aggira attorno al milione di euro, è giunta in città poco prima delle 11 di oggi, 12 gennaio. L’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni, insieme ai rappresentanti della Sovrintendenza delle Marche, ad accoglierla. È stata posizionata nella sala dedicata alla scultura del ‘400 della pinacoteca civica. Si lavorerà nei prossimi mesi per valorizzarla ulteriormente studiando un apposito sistema di illuminazione e un allestimento dedicato.

«Un lavoro di squadra importante e che ha permesso di portare a casa il risultato. Non siamo stati da soli, molto preziosa la collaborazione della Sovrintendenza delle Marche. Speriamo di poter organizzare un evento appena possibile per presentare alla città e a tutta Italia, il San Pietro Martire di Donatello», le parole della Venanzoni.

Da sempre custodita nella chiesa di San Domenico, la statua era stata tradizionalmente ritenuta fino a pochi anni fa un’opera ottocentesca, a causa delle numerose ridipinture sovrapposte. Era in uno stato di forte degrado, poiché alterata da cadute di colore e da verniciature realizzate nel corso degli anni. Ritenuto inizialmente di proprietà della Diocesi di Fabriano, è stato successivamente identificato come opera di proprietà del Fondo per gli Edifici di Culto (Ministero dell’Interno), ma in consegna al Comune di Fabriano. Il riconoscimento è stato possibile sulla base di un verbale, redatto in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1866 e recentemente ritrovato negli archivi del Ministero dell’Interno.

Il primo a riconoscere la mano dello scultore fiorentino era stato Fabio Marcelli, docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Perugia, seguito da molti altri studiosi, tra Giancarlo Gentilini, massimo esperto del tema. La scultura era stata presentata come opera certa di Donatello nella mostra “Fece di scoltura di legname e colorì. Scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze” tenutasi a Firenze 4 anni fa e curata da Alfredo Bellandi. Quindi, la lunga fase di restauro che finalmente ha trovato conclusione. «Sono veramente felice, anche emozionata perché il lavoro di quasi quattro anni, è arrivato al traguardo. Ma da qui si riparte per continuare a dare lustro alla nostra città per valorizzare sempre più i tesori presenti nella nostra Pinacoteca», ha concluso l’assessore Venanzoni.

«Il San Pietro Martire di Donatello rappresenterà uno dei fiori all’occhiello della nostra pinacoteca. Sono certo che costituirà una forte fonte di richiamo turistico-culturale, dando vita a un ulteriore sviluppo del settore non appena la pandemia avrà allentato la propria presa e si potranno riaprire i luoghi d’arte», il commento del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Certamente, non appena la pandemia da Coronavirus lo permetterà, è intenzione dell’Amministrazione comunale procedere a un evento per sottolineare l’importanza di poter avere, fra i propri tesori conservati nella Pinacoteca civica, un’opera di Donatello. Il tutto per riprendere il cammino verso un potenziamento dell’appeal turistico-culturale della città della carta. Richiesta caldeggiata anche dalla stessa Sovrintendenza delle Marche che si è augurata si possa fare il possibile per garantire un’ampia fruizione dell’opera di Donatello ai marchigiani e non solo. «Non tralasciando un evento scientifico che possa avere carattere divulgativo per ripercorrere le tappe di questa importante scoperta di caratura nazionale e internazionale».

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