Cultura

Edoardo Bennato: «Il Rock si nutre di ciò che è intorno a noi»

Le parole del cantautore napoletano che scalderà il pubblico nel primo dei concerti della Sagra dell'Uva a Cupramontana

Edoardo Bennato
Edoardo Bennato

CUPRAMONTANA – Nato nella periferia di Napoli, Edoardo Bennato sarà sul palcoscenico della Sagra dell’Uva di Cupramontana (leggi l’articolo) questa sera (venerdì 5 ottobre).

Nel 1974 l’artista realizzò un altro album, I buoni e i cattivi, perfettamente in sintonia con il clima che si stava instaurando. Uscì nella primavera del ’75, il terzo lp intitolato “Io che non sono l’Imperatore”, un altro concept-album in cui Edoardo sbeffeggia i potenti prendendo di mira perfino il Papa Paolo VI a cui dedica un brano “Affacciati, affacciati”, registrato dal vivo alla Bocconi di Milano durante un concerto gratuito organizzato dal movimento studentesco. Tra un successo discografico e l’altro, ha fatto concerti ed esibizioni in Europa, e la sua stella era ancora destinata a splendere: eccoci al 1977, l’anno di “Burattino senza fili”, qualche anno dopo esce “Sono solo canzonette” e per il cantautore il successo è consacrato.

Come è cambiata secondo lei la musica rock per le nuove generazioni?
«Il Rock ha le sue regole imprescindibili dalle situazioni politiche, sociologiche del tempo in cui viene vissuto. Si nutre magari inconsapevolmente, delle tensioni sociali della rabbia…Insomma di ciò che è intorno a noi».

A quale delle sue canzoni è più affezionato?
«Non ho una canzone preferita, è come chiedere per quanto mi riguarda, ad un genitore a quale dei suoi figli vuole più bene. Certamente ci sono canzoni che hanno avuto minor fortuna rispetto ad altre ma, per me, sono egualmente importanti… altrimenti non le avrei composte».

Quale è la soddisfazione più grande per un rocker che come lei calca i palcoscenici da anni?
«Quella di avere, dopo tanti anni, delle persone che vengono ad ascoltarmi!».

Tra nuovi album, concerti, esibizioni e raccolte, arriviamo fino ai giorni nostri. Con il brano “Pronti a salpare”, Edoardo Bennato conquista la XIV edizione del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 dall’organizzazione per i diritti umani e  all’associazione culturale “Voci per la Libertà” per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente. L’ultima fatica risale allo scorso anno: con il “Burattino senza fili”, il cantautore napoletano pubblica i brani originali del 1977 con qualche preziosa aggiunta. Tutte le date dove è stato proposto, dieci complessivamente, hanno fatto registrare il sold out e Cupramontana, si può star certi, non sarà da meno.

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