Cultura

Don Carlos e l’uomo contemporaneo

Prosegue al Teatro Moriconi di Jesi la residenza creativa del regista e autore Marco Filiberti, e della compagnia di attori impegnata nel nuovo spettacolo che sarà presentato al pubblico in anteprima il 17 e 18 marzo

Marco Filiberti

JESI – Ritmi sempre più serrati al Teatro Moriconi di Jesi per le prove della compagnia di “Intorno a Don Carlos: prove d’Autenticità”, il nuovo spettacolo del regista e autore Marco Filiberti ispirato al “Don Carlos” di Friedrich Schiller.

Lo spettacolo sarà presentato al pubblico in anteprima venerdì 17 marzo alle ore 21 e sabato 18 marzo ore 20.30, sempre al Moriconi. Drammaturgia e regia sono firmate da Marco Filiberti, mentre in scena ci sono gli attori Matteo Tanganelli, Diletta Masetti, Stefano Guerrieri, Luca Tanganelli, Giovanni De Giorgi. A curare le scene è Benito Leonori, light designer Mauro Toscano, costumi Daniele Gelsi, sound designer Stefano Sasso. Lo spettacolo è il frutto di una collaborazione tra Le vie del Teatro in Terra di Siena, la Fondazione Pergolesi Spontini, il Centro Studi Valeria Moriconi, il Teatro Comunale degli Avvaloranti Città della Pieve, e con il sostegno di Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, Comune di Sarteano, Abbazia di Spineto, Dimora Buonriposo. Nello specifico, lo spettatori avrà a che fare con un accadimento teatrale per piccolo organico a cinque personaggi, presentato per la prima volta come un kammerspiel (dramma per teatro da camera) ad alta tensione, provocatorio e violentemente poetico. Dentro la storia il ‘500 spagnolo, il ‘700 tedesco, il nostro tempo, in un rapporto dinamico e provocatorio tra i personaggi e gli attori e tra gli stessi e il pubblico, la drammaturgia sfocia in dieci grandi scene “a due” nelle quali i personaggi si sfidano in singolari tenzoni costruite sulla dialettica tra dovere e desiderio, tra essere e apparire che va ad aprire una pressante riflessione sulla possibilità di essere nel mondo senza essere del mondo. La scelta di evocare un contesto storico oscuro e repressivo come il regno di Spagna sotto Filippo II, è la metonimia dell’uomo contemporaneo e della sua assenza di meta, di radici, di grazia, di bellezza, di spazio, di silenzio. Sempre il 17 marzo, alle ore 17, presso il Foyer del Teatro Pergolesi sarà presentato il cofanetto “Il pianto delle Muse”, un’opera monografica a cura di Pierfrancesco Giannangeli, edita da Titivillus, comprendente un libro e tre DVD che presentano l’omonima trilogia di spettacoli di Marco Filiberti. Un grande affresco declinato in tre stazioni (Conversation Pieces – Byron’s Ruins – Il crepuscolo di Arcadia), volto ad indagare il percorso di svilimento spirituale, antropologico, artistico ed estetico al quale ci ha consegnato la modernità, dal suo affacciarsi sulla scena della storia umana al principio del XIX secolo, fino al consolidamento durante il XX secolo, con una spaventosa accelerazione negli ultimi trent’anni.

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