Cultura

Io danzerò, il film sulla ballerina dimenticata

Al cinema la storia di Loïe Fuller, icona della Belle Époque e pioniera della danza moderna

Io danzerò
Soko nel film "Io danzerò" (Foto: I Wonder Pictures)

Loïe Fuller è stata capace di rivoluzionare la sua epoca e la nostra. È stata un vero punto di riferimento per un’intera generazione di artisti nella Parigi di inizio Novecento. Toulouse-Lautrec, Rodin e i fratelli Lumière la ammiravano devotamente.

Ballerina americana, pioniera della danza moderna e famosa per i metri di seta che faceva roteare come vele nelle sue coreografie, Loïe Fuller viene oggi riscoperta dal film Io danzerò (titolo originale La Danseuse), opera prima della francese Stéphanie Di Giusto, di cui è anche sceneggiatrice. Il 15 giugno arriva nelle sale italiane distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Presentato al Festival di Cannes 2016 nella sezione Un certain regard, ha ricevuto sei nomination ai premi César, gli Oscar francesi, vincendo quello per i migliori costumi.

Apertamente omosessuale, ballerina autodidatta capace di rivoluzionare la sua epoca e la nostra, Loïe Fuller a ogni esibizione reinventava il suo corpo, sorprendendo il pubblico con la sua ipnotica e celebre “serpentine dance“. La interpreta la francese di origini polacche Soko. Nel cast anche Lily-Rose Depp, Gaspard Ulliel, Mélanie Thierry e François Damiens.

Loïe Fuller (Soko), grande protagonista della meravigliosa Parigi dei primi del Novecento, ballava coperta da metri di seta, circondata di luci elettriche e colori. Divenuta presto il simbolo di una generazione, avrebbe fatto di tutto per perfezionare la sua arte, incurante anche della sua salute. Ma l’incontro con Isadora Duncan (Lily-Rose Depp) avrebbe cambiato presto tutte le carte in tavola…

“Tutto ha avuto inizio con la fotografia in bianco e nero di una ballerina che fluttuava nell’aria avvolta in un vortice di veli. La didascalia recitava: Loïe Fuller: icona della Belle Époque”, racconta Stéphanie Di Giusto. “Ero curiosa di conoscere la storia della donna che si celava dietro a quei lunghi lembi di stoffa e ne sono rimasta sbalordita: mi affascinava il fatto che fosse diventata famosa nascondendosi e il suo spirito pionieristico. Grazie alla sua ‘danza serpentina’, Loïe Fuller ha letteralmente rivoluzionato le arti sceniche alla fine del XIX secolo, anche se quasi nessuno si ricorda di lei”.

“Se Soko sorregge il film, totalmente immersa in questo personaggio consumato dalla sua arte, Lily-Rose Depp cattura la luce con naturalezza”, così Le Parisien scrive di Io danzerò, assegnandogli 4 stelle su 5.

Le Figaro gli fa eco: “Per chi si lascia andare, le due ore del film sono un incantesimo”.

La Monde non lo celebra ma lo apprezza: “Stéphanie Di Giusto propone una pellicola non uniforme, poco ispirata quando affronta la passione amorosa, ma accattivante e finemente messa in scena quando si interessa alla creazione artistica”.

Ecco il trailer di Io danzerò:

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