Cultura

Chiaravalle, dal libraio Enrico Guida l’ebook sui Canti leopardiani

Una lettura a voce alta dei 12 Canti più famosi del poeta di Recanati, accompagnati da una base di chitarra e da un librettino con i testi. «L'idea è quella di far sentire come suona il verso di Leopardi. Questo perché la poesia ci chiede d'essere letta a voce alta»

CHIARAVALLE – In occasione del bicentenario de L’infinito di Giacomo Leopardi, il libraio di Chiaravalle Enrico Guida pubblica un e-book dei Canti. «Più che un libro è un cd in cui ho fatto la lettura di 12 canti, accompagnato da un librettino con i testi leopardiani – spiega -. È una sorta di audiolibro un po’ particolare che contiene poesia, non prosa».

Sua è la voce recitante, di Stefania Cardinaletti la base di chitarra. Per Guida, che gestisce la libreria chiaravallese “Il grillo parlante”, la lettura ad alta voce è oggi fondamentale per recuperare la dimensione orale e collettiva della poesia. Ma la comunità di lettori passa anche attraverso iniziative che coinvolgono scuole e società civile, come sostiene Enrico Guida: «La libreria è punto di riferimento per rispondere a domande di senso».

Guida ha scelto i 12 canti leopardiani più conosciuti, da L’infinito a Il passero solitario, da La sera del dì di festa ad A Silvia. L’ebook comprende anche una lettura integrale delle Ricordanze, «testo poco letto, soprattutto per intero».

«L’idea – dice Guida – è quella di far sentire come suona il verso di Leopardi. Questo perché, secondo me, la poesia ci chiede d’essere letta a voce alta». E ancora: «La poesia ha anche una dimensione sonora. Il verso ha una dimensione che passa dalla voce, che significa anche ritmo. Tutta la parte tecnica del verso è pensata perché l’effetto sia anche sonoro. Insieme allo studio bisogna allora recuperare anche la voce e il suono della poesia».

Il lavoro è stato seguito dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati. «Credo d’aver realizzato questo progetto anche con un rispetto filologico del testo – precisa Guida -. Nel caso de L’infinito per esempio, il 4° verso finisce con “interminati” e il verso successivo inizia con “spazi”. Secondo me, filologicamente, i due lemmi, “interminati” e “spazi”, vanno letti separati. Ce lo detta il testo. C’è questa grande domanda espressa da “interminati” a fine verso, che va resa con la voce. Tante letture che sento invece trascurano questa pausa. Se rispettiamo la loro tecnica, i poeti ci aiutano molto a capire quali sono le parole importanti e le relazioni tra le parole. Una volta sistemato il côté tecnico, c’è poi anche più spazio per le emozioni e l’interpretazione».

E poi, da Guida, libraio appassionato, uno sguardo comunque positivo e fiero sul mondo dell’editoria oggi: «L’editoria è un mondo che, nonostante i fattori economici, sta sorprendentemente resistendo con molta vitalità. Avendo una libreria vedo molti libri nuovi a cui valeva la pena di dare vita, anche negli ultimi anni. Negli editori c’è qualcosa che va oltre la pura economia. C’è come una stella che li guida, sebbene gli apocalittici dicano che l’editoria finirà».

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