Cultura

Calcio e famiglia nel nuovo libro di Marco Severini

Il professore presenterà il suo ultimo lavoro "Senso di appartenenza granata" giovedì 9 marzo alle 17,30 alla Biblioteca Antonelliana di Senigallia. Interverranno insieme all'autore Omar Colombo, Enrico Pergolesi e Andrea Pongetti

Il Professor Marco Severini

SENIGALLIA- Storia e sport s’intrecciano magistralmente nell’ultimo lavoro del professore Marco Severini. Sarà lo stesso professore a presentare il suo libro “Senso di appartenenza granata” giovedì alle 17,30 alla biblioteca Antonelliana di Senigallia. Al termine della presentazione sarà aperto un dibattito con il pubblico che parteciperà all’evento. L’ingresso è gratuito.

L’autore
Classe ’65 lo scrittore Marco Severini attualmente lavora come ricercatore. Professore aggregato dal 2006. Nell’anno accademico 2001-02 e, continuativamente, dall’a.a. 2003-04 fino al corrente 2016-17 ha insegnato presso l’Università di Macerata materie del settore contemporaneistico. Dal 2012 insegna Storia dell’Italia contemporanea. Da sempre tifoso granata ha deciso di raccontare la sua fede calcistica in un libro, senza tralasciare particolari storici che legano il calcio e la storia della sua famiglia.

La recensione
Mattinata grigia a Bra, provincia di Cuneo, gennaio 1928: nel campo in cui si allenano le reclute degli Allievi Ufficiali di Complemento un ventiduenne marchigiano, virtuosa mezzala sui campi di periferia, si segnala negli esercizi fisici al punto che, due signori ingessati lo avvicinano per chiedergli se intenda lasciare la rigida vita militare per diventare calciatore nelle giovanili della squadra campione d’Italia, il Torino. Virgilio, che è nato nel 1906, lo stesso anno della formazione granata, ringrazia i due osservatori, ci pensa, ma non immagina cosa la vita gli riservi. Non sveliamo come andrà a finire perché di questo universo, quello granata, parla l’ultimo libro di Marco Severini (storico dell’Università di Macerata), intitolato “Senso di appartenenza granata” (Ed. Zefiro, 2017, pp. 144). Un libro emozionante e accattivante che mette in pace con i due microcosmi più celebrati dagli italiani, la famiglia e il calcio. La scelta è chiara e dichiarata: ricostruire 110 anni di vita mescolando, in mezzo alle trasformazioni del “secolo breve”, i mutamenti di una famiglia comune rivisitata attraverso tre generazioni e le tante luci della storia granata. Da Valentino Mazzola a Gigi Meroni, da Superga ai “gemelli del gol”: senza ovviamente dimenticare i passaggi ombrosi. Una recente storia del calcio italiano firmata da un giornalista inglese dedica 23 pagine al Toro e solo 7 alla squadra più titolata della penisola. Se son rose, fioriranno grazie soprattutto ad Andrea Belotti da Calcinate, l’ennesimo lombardo comparso sul proscenio granata. I provini contano eccome nel mondo del calcio. Belotti è stato inizialmente scartato dall’Atalanta così come, mezzo secolo fa, Helenio Herrera bocciò un sedicenne di Roncello poiché lo considerava più adatto a correre i cento metri che a tirar calci; il primo gol in serie A Paolino Pulici – che all’epoca correva “i 100 metri in 10 secondi e 5 primi con le scarpe da calcio” –  lo fece proprio all’Inter il 23 marzo 1969; e dopo essere entrato, con 172 gol, nella storia granata, “Puliciclone” (come lo ha battezzato Gianni Brera) si è messo ad allenare gratuitamente i pulcini di Trezzo, a cinque chilometri da casa sua. Un giorno lo è andato a trovare Pep Guardiola che, da mente studiosa del calcio, voleva capire in cosa consistesse la mentalità-Toro: “Gli ho detto – ha detto Pulici – che eri a fare una corsa in più, per quella maglia, anche se non avevi più fiato”. Si diventa campioni anche così, oltre che con le altre vicende e storie ricostruite da Severini con meticolosa attenzione, tenendosi a debita distanza da pregiudizi e conformismi così comuni nel mondo pallonaro.

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