Cultura

Il 23 luglio arte, architettura e design nella notte di Demanio Marittimo.Km-278 a Marzocca

Tanti eventi e ospiti per la maratona notturna che mette al centro quest'anno le domande, le sfide, le riflessioni comuni di una ripartenza culturale. Appuntamento dalle 18 nel tratto di spiaggia davanti alla Madonnina del Pescatore

Immagine di repertorio

Torna in riva al mare di Marzocca di Senigallia la maratona notturna dedicata ad architettura, arti e design, Demanio Marittimo Km-278, undicesima edizione e un titolo che è un programma – En plein air, all’aria aperta – per raccontare la dimensione reale, simbolica e progettuale dello stare fuori e dello stare insieme. Una dimensione, quella del confronto e della condivisione delle idee, di cui sentiamo davvero il bisogno, in questi tempi pandemici, e che ha portato i promotori della manifestazione a non accantonare nemmeno questa edizione, dopo quella di “testimonianza” del 2020, anch’essa – come questa del 2021 – organizzata nel pieno rispetto delle normative anticovid.

Venerdì 23 luglio, dalle 6 del pomeriggio alle 6 di mattina, torna dunque la notte sulla spiaggia dedicata a ospitare storie, idee, progetti dei protagonisti delle arti, dell’architettura, del design, ma anche le domande, le sfide, le riflessioni comuni di una ripartenza culturale. La manifestazione, a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra è promossa dalla rivista MAPPE, Gagliardini Editore, dall’Associazione Demanio Marittimo.Km-278, con la collaborazione del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, del Comune di Senigallia, della Regione Marche, e da una consolidata rete di imprese, istituzioni e associazioni culturali nazionali e internazionali. Il centro della ‘scena’ sarà il tratto di spiaggia davanti alla Madonnina del Pescatore trasformato in una selva grazie all’allestimento frutto del concorso rivolto agli studenti di architettura, e realizzato da Sara De March, classe 1994, del corso di laurea magistrale Architettura e Innovazione dell’Università IUAV di Venezia. Sui due palchi in riva al mare si alterneranno diversi capitoli di un racconto che mette in relazione eredità del passato e proiezioni verso il futuro, con grande attenzione alle ‘storie’ delle due sponde, dell’Adriatico aperto sull’Oriente d’Europa e connesso al mondo.

Cristiana Colli

«En plein air – spiega Cristiana Colli – è una citazione, uno statement, è il paesaggio desiderato, il respiro con tutta la sacralità simbolica millenaria, il corpo libero nello spazio, l’infinito delle connessioni on air, la dimensione digitale accanto a quella fisica. Questo Demanio ha un tratto di gentilezza e di grazia che si impone, a partire dalla Natura e dal progetto Selva che accoglie la community. La natura di Demanio ha le matrici degli erbari e delle classificazioni botaniche, le identità autoctone, le curve di livello della macchia mediterranea che abita i lungomari, la perseveranza dei vivai adriatici, le infrastrutture tangibili e intangibili dell’ecosistema. È una Natura pensata e progettata, un luogo dell’accoglienza e delle interrogazioni rispetto all’arte che si espande, alla città che evolve tra morfologia e senso di comunità, all’architettura che crea identità e segni di appartenenza, ai paesaggi in cammino – siano essi digitali, anfibi o sottomarini, visibili, invisibili o solo immaginati».

Pippo Ciorra

«Demanio Marittimo ritorna quest’anno non solo en plein air, ma à la pleine vie, in piena vita, almeno per quanto consentito dalla condizione sanitaria attuale – aggiunge Pippo Ciorra – La scelta ha molti significati. Il primo è un atto di “obbedienza civile”, la virtù massima della democrazia ha le sue radici nella vita pubblica, nella possibilità di incontrarci e confrontarci, nella possibilità di mettere in scena le relazioni nello spazio in cui si identifica la comunità. Il secondo messaggio è la piena consapevolezza delle conseguenze politiche e sociali della pandemia: l’ipertrofia degli spazi individuali e familiari vs quelli collettivi, la spinta a riportare all’interno dello spazio domestico molte attività che per decenni abbiamo identificato con lo spazio pubblico, e naturalmente la paura, che identifica il benessere sanitario come un’urgenza che rischia di cancellare le molte altre forme di well-being sulle quali poggia la qualità della nostra convivenza e l’attenzione a quanto succede fuori di noi, lontano dai nostri polmoni. Il terzo e importante significato è il modo in cui la comunità che si raccoglie intorno a Demanio intende reagire a questo insieme di condizioni problematiche. Reazione che deve andare in due direzioni. Da un lato consolidare il potere della cultura e delle arti come strumento attivo di costruzione dello spazio pubblico e del suo spessore democratico. Dall’altro confrontarsi con la presenza crescente della scienza e della tecnologia (digitale)».

Questa edizione di Demanio Marittimo parte dal ricordo di Cristiano Toraldo di Francia, del suo legame con la rivista MAPPE e con Demanio Marittimo.Km-278 e con le Marche, e si conclude con una serie di proiezioni a lui dedicate.
Maestro del territorio sarà Adolfo Guzzini, in dialogo con Giorgio Di Tullio e Marco Montemaggi, per raccontare la sua storia di imprenditore e quella di una dinastia che ha segnato la storia del design dal secondo ‘900 ad oggi – pionieri nella cultura della luce, nella versatilità progettuale e produttiva delle materie plastiche, nella cultura e nello stile di vita.

L’attenzione alla cultura dell’Europa orientale avrà voci diverse – quella della mostra del MAXXI – con lo sguardo all’altra sponda adriatica con “Più grande di me. Voci eroiche dalla ex Jugoslavia”, a cura di Zdenka Badovinac e Giulia Ferracci, e quella del fronte albanese con la partecipazione di Ajola Xoxa – founder con Driant Zeneli della piattaforma dedicata all’arte contemporanea harabel.com.al. Nuove narrazioni sono anche quelle del MAXXI L’Aquila e della mostra “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno” nel racconto di Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione.

Diverse storie si avvicenderanno sul palco dedicato all’architettura, molte delle quali proprio dalle Marche: quella di Innocenzo Prezzavento, in un incontro con Margherita Guccione per arrivare fino al Padiglione Italia della Biennale Architettura e ai suoi protagonisti marchigiani, passando per il nuovo corso della Galleria Nazionale delle Marche, presentato dal direttore Luigi Gallo. Risalendo lungo la costa adriatica il regista Teo De Luigi racconta il backstage del suo film dedicato alla bella storia del CEIS, l’asilo sperimentale costruito dagli svizzeri a Rimini all’indomani della fine della 2’ guerra mondiale.

Una precedente edizione di Demanio Marittimo.Km 278

Si continuerà a parlare di arte e di un nuovo progetto en plein air nato a seguito della pandemia con alcuni dei protagonisti di “Una boccata d’Arte”, manifestazione di arte contemporanea diffusa che porta gli interventi di 20 artisti contemporanei in 20 borghi, coinvolge tutte le regioni italiane, promossa da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes production: sarà Massimiliano Tonelli a guidare il dialogo con alcuni tra i protagonisti di questa edizione.

L’arte in forma di libro guarda a Ustica, un trauma collettivo che ha avuto nell’arte una forma di elaborazione, con “Quello che doveva accadere”, di Giovanni Gaggia, e “Il segno di Ustica” a cura di Andrea Mochi Sismondi, in un incontro con autori, promotori ed editori delle due pubblicazioni.

Sarà invece un video a ripercorrere l’apertura della 13a Biennale di Gwangju – avvenuta in pieno lockdown – che ha ospitato un programma di riti iniziatici rivolti a testare i confini della resistenza e della resilienza: “Through the Gates”, co-commissionato da Arthub e prodotto e diretto da Davide Quadrio, coreografato dal collettivo 8os (Dmitry Paranyushkin and Koo Des), con opere di Yin-Ju Chen, Trajal Harrell, Sangdon Kim, Siyabonga Mthembu, Kate Crawford & Matteo Pasquinelli, Angelo Plessas, Sissel Tolaas, Cecilia Bengolea, e la partecipazione di Esteemed nun Jeong Kwan.

Tra i dialoghi e i confronti multidisciplinari di Demanio Marittimo.Km-278, la dimensione sociale si connette con la scienza e col dato come contenuto cognitivo, esperienza personale e collettiva, fattore di produzione culturale. Maurizio Ferraris parlerà del suo libro più recente e celebrato – “Documanità. Filosofia del nuovo mondo” – con Carlo Birrozzi, Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

Si tracceranno invece i fili di nuove connessioni con il racconto di cosa sono i paesaggi e le geografie sottomarine con il geografo Franco Farinelli insieme a Gian Marco Luna e Fabio Trincardi, rispettivamente direttori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Cnr-Irbim) e dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del CNR e a Guido Vettorel dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Abissi, sirene, creature mitologiche lungo le rotte millenarie di un mare sempre più digitale, fatto di relitti e cavi in fibra ottica, infrastrutture, mutazioni morfologiche e piattaforme che sono oasi speciali di biodiversità.

All’anniversario di Dante verrà riservato un incontro originale: un dialogo di voci diverse tra la fotografa Valentina Vannicola che ha fotografato l’Inferno contemporaneo con la critica Benedetta Cestelli Guidi, Alfio Albani – che ha studiato la correlazione tra il Sommo e Maria Montessori, nata a Chiaravalle nelle Marche, di cui si sta per inaugurare la Casa Natale – e Leandro Palestini che ricorderà come la Commedia e il suo autore siano stati un tema molto indagato e praticato dalla cultura e dai mezzi di comunicazione di massa.

Alla poesia e alla scrittura del presente è dedicato l’incontro con Massimo Gezzi, Linio Accorroni e Renata Morresi.

Dal palco dell’architettura la notte di Demanio Marittimo.Km-278 guarda al futuro chiamando a raccolta gli “Stati Generali” della giovane architettura per una conversazione aperta che coinvolge esponenti dell’ultima generazione di architetti italiani su pratiche, ricerche e forme di impegno comune. L’ambiente, la tecnologia, la cultura urbana e quella artistica, l’inclusione, la formazione sono alcune delle sfide che riguardano le prospettive della professione nello spazio fisico, politico e concettuale contemporaneo. Tra i partecipanti gli organizzatori della mostra, ancora inedita e presentata per la prima volta in forma digitale in questa occasione, “The New Domestic Landscape New York 1972/Venice”, il collettivo Orizzontale per un confronto sulla possibilità di approcci nuovi e “diversamente progettuali” allo spazio pubblico en plein air. Con loro dialogheranno Simone Gobbo (Demogo), Lina Ghotmeh, Maristella Casciato, Marco De Michelis, Giovanni Corbellini, Manuel Orazi, Jonathan Pierini e Sara Marini, mentre il il gruppo di Eterotopia presenterà il documentario “Eterotopia La Maddalena” e realizzerà una performance “abitabile” tra spiaggia e mare (a cura di Carlotta Franco, Giuditta Trani, Edoardo Tresoldi, Ludovica Battista, Ginestre, AN/CO).

Tra le sorprese gastronomiche dell’edizione 2021 le leccornie dello Spaccio di Senigallia, il pucked lunch di Paolo Brunelli – una sorta di Happy Meal in edizione speciale per Demanio, i buoni frutti della vigna di Federico Mencaroni, la super birra di Collesi, gli spirits Varnelli.