Cultura

“Alza il triangolo al cielo”. A Jesi la mostra sui 50 anni dei movimenti femministi

L'esposizione sarà aperta al pubblico fino al 25 novembre. «Un'iniziativa che vuole riallacciare il filo della memoria e legarlo alle nuove generazioni», ha detto l'assessora regionale alle Pari opportunità Manuela Bora. In scaletta anche diversi incontri. Ecco il programma

JESI – “Alza il triangolo al cielo. Corpi, parole e spazi delle donne in movimento 1968/2018”. Questo il titolo della mostra in programma a Jesi, a palazzo dei Convegni, che racconta la storia dei movimenti femministi. L’inaugurazione domenica 17 novembre (alle ore 17).

L’esposizione, con il patrocinio della Regione, dell’assessorato alla Cultura del Comune di Jesi e il sostegno della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione, è curata dall’associazione Orlando e dal Centro delle Donne della città di Bologna.

L’appuntamento è stato presentato (giovedì 14 novembre) ad Ancona, nella sede della giunta regionale alla presenza dell’assessora regionale alle Pari opportunità Manuela Bora, di Paola Sabbatini per la Casa delle donne e l’Udi di Jesi e di Selena Morici per la rete “Le ragazze sono in giro”. Grazie all’impegno di molte associazioni jesine, infatti, la mostra già esposta all’ex Convento di Santa Cristina di Bologna in occasione del cinquantesimo anniversario del Sessantotto, approderà in città.

«Una bellissima squadra ha contribuito all’organizzazione di questo evento – ha evidenziato l’assessora Bora, ringraziando le realtà jesine –. Questa mostra vuole riallacciare il filo della memoria e legarlo alle nuove generazioni. L’assessorato alle Pari Opportunità è la casa del femminismo, di chi lavora per portare avanti le priorità politiche e sociali delle donne perché molte, ancora, sono le discriminazioni. Lasciatevi contagiare dalla bellezza di questa mostra».

«“Alza il triangolo al cielo” è il frutto di una sinergia tra associazioni e donne di Jesi e della Vallesina che racconta il cambiamento dei costumi e del ruolo delle donne, protagoniste della profonda trasformazione culturale e sociale dell’Italia a partire dal 1968 – ha aggiunto Paola Sabbatini a nome della Casa delle donne e l’Udi di Jesi – Un percorso che attraverso preziosi materiali di archivio darà vita ai corpi, alle parole e agli spazi delle donne che hanno caratterizzato l’Italia dagli anni sessanta fino a oggi. Questa mostra è un’azione, non è solo da osservare, interagisce e spinge le persone a mettersi in moto».

L’esposizione sarà arricchita da documenti della locale sezione dell’Udi (Unione donne in Italia), interviste e racconti della Biblioteca delle donne e del Gruppo donna di Jesi raccolti da Selena Morici: «Storie di donne eccezionali sono raccontate attraverso documenti, immagini e installazioni – spiega Selena Morici attivista della rete Le ragazze sono in giro – La mostra è un percorso storico che si rivolge anche ai giovani: importantissimo il coinvolgimento di studenti e studentesse di quattro istituti scolastici jesini che faranno da guida all’esposizione». La progettazione e la programmazione della mostra, infatti, vedono la partecipazione degli studenti e delle studentesse del Liceo Artistico Mannucci, dell’Itet Cuppari-Salvati, dell’Iis Galilei e del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci.

Tra i partner dell’iniziativa c’è Coop Alleanza 3.0: «La Coop è in prima linea per sostenere quelle realtà che si occupano di violenza di genere – ha aggiunto Sabina Sartini, vice presidente della zona soci della Provincia di Ancona – Oltre a sostenere questa iniziativa, infatti, ricordo che per tutto il mese di novembre la Coop devolve l’1% degli acquisti dei prodotti Solidal Coop per sostenere il lavoro dei centri antiviolenza e delle associazioni che si occupano di donne vittime di abusi».

I documenti e le immagini in mostra provengono dall’Archivio di storia delle donne, della Biblioteca italiana delle donne e da altri archivi storici nazionali e internazionali, oltre che dalla documentazione in possesso della locale sezione dell’Udi (Unione donne in Italia), della Biblioteca delle donne e del Gruppo donna di Jesi. La mostra è suddivisa in quattro aree tematiche e sarà visitabile fino al 25 novembre, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20, ingresso gratuito.

EVENTI PARALLELI – In calendario diversi appuntamenti: il 22 novembre sarà presente Maria Moise, attivista e docente di Filosofia all’università di Padova e Tolosa II, con una relazione dal titolo “Amore da morire”; il 23 novembre si parlerà di “Aborto sicuro” con Marina Toschi della rete pro-choise e l’assistente sociale Loredana Galano; il 24 novembre sarà ospite la filosofa e storica delle donne Patrizia Caporossi per raccontare “L’Udi tra femminismo e neofemminismi” unitamente alle realtà femministe del territorio Non una di meno Macerata, Nate Intere Ancona, Movimento donne contro i fascismi di Senigallia, Sisters on the block di Fano.

Chiuderà la mostra il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’appuntamento alle 17.30 con Sandra Patrignani sul “Lessico femminile” accompagnata da Selena Morici (l’incontro è accreditato dall’Ordine dei giornalisti delle Marche per la formazione obbligatoria).

L’esposizione, a cura dell’associazione Orlando, è in collaborazione con il Centro documentazione ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna; Casa delle donne–sportello antiviolenza di Jesi; Spaziostello; Spi Cgil; La strada di Sergio; Ya Basta; Udi Jesi; Casa delle Culture; Anpi Media Vallesina; la rete Le ragazze sono in giro, filo conduttore di un percorso culturale che abbraccia geograficamente la Vallesina. L’evento gode del patrocinio e del sostegno della Regione Marche, della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche e del Comune di Jesi, con il contributo della Coop Alleanza 3.0, Unipol Assicurazioni, Cna, Arci Jesi–Fabriano, Futura società cooperativa sociale.

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