Cultura

Alessandro D’Avenia racconta Leopardi a Recanati

Il viaggio teatrale del noto autore e professore arriva il 7 ottobre nella città del grande poeta Giacomo Leopardi. Lo spettacolo è gratuito e da oggi (lunedì 25 settembre) è possibile prenotare online i biglietti

Alesssandro D'Avenia (Foto: Profduepuntozero)

RECANATI – «Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili» (L’arte di essere fragili).

Il 31 ottobre 2016 è uscito l’ultimo romanzo di Alessandro D’Avenia “L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita” (Mondadori), che è anche un racconto teatrale che lo scrittore sta portando in giro per l’Italia, con la regia di Gabriele Vacis e le scenofonie di Roberto Tarasco. Ad un anno dall’uscita del libro, la città del grande poeta ospiterà sabato 7 ottobre alle 21 il racconto teatrale, che inaugurerà la stagione del teatro Persiani di Recanati, promossa dal Comune di Recanati e dall’Amat.

«Ad un anno dall’uscita del libro stabilmente in classifica – ha scritto D’Avenia sulla sua pagina Facebook – mi è sembrato giusto festeggiare il primo compleanno di questa avventura nei luoghi dove tutto è iniziato. Dopo tante città in tutta Italia il racconto teatrale approda nel suo porto ideale: a Recanati il 7 ottobre, alle 21, al Teatro Persiani. Il racconto teatrale è gratuito, per questo abbiamo pensato a un sistema di prenotazione biglietti che serva a evitare inutili e disumane file, ma garantisca un posto a chi lo prenota online». Il servizio per la prenotazione sarà attivo da oggi (lunedì 25 settembre) alle 15 sulla piattaforma www.eventbrite-it a questo link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-larte-di-essere-fragili-come-leopardi-puo-salvarti-la-vita-38143717887 (fino ad esaurimento posti e con una lista d’attesa limitata per eventuali nuovi posti liberi).

L’arte di essere fragili è il quarto libro di Alessandro D’Avenia, già autore di romanzi di grande successo a cominciare da Bianca come il latte rossa come il sangue (l’esordio del 2010, oltre un milione di copie vendute e tante traduzioni all’estero), Cose che nessuno sa (2011) e Ciò che inferno non è (2014, apertamente ispirato alla figura di un insegnante di cui D’Avenia era stato allievo ai tempi del liceo a Palermo, ovvero don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia nel ’93). In L’Arte di essere fragili D’Avenia mette invece in scena un dialogo immaginario tra se stesso e Leopardi, e in questo modo esplora gli ambiti più intimi e complicati dell’esistenza umana.

Nato nel 1977, Alessandro D’Avenia è prima di tutto un professore: insegna lettere (italiano, latino, greco) in un liceo milanese. A questo lavoro affianca ormai stabilmente la fortunata attività di scrittore di libri, ma anche nei giornali (La Stampa, Avvenire, Repubblica) e sul suo seguitissimo blog, Profduepuntozero.

«Sogno una scuola di rapimenti, una scuola come bottega di vocazioni da coltivare, mettere alla prova e riparare. Una scuola in cui l’insegnante sia il postino che porta le lettere di altri all’indirizzo di ogni studente. La scuola che ciascuno di noi ricorda in quel professore speciale, che ci ha guardato come qualcuno e non come qualcosa, cominciando così a farci fiorire» (da L”arte di essere fragili”).

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