Cronaca

Macerata, violenza sessuale sulle nipoti della compagna: pensionato condannato a 10 anni

I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2007 e il 2016. L'imputato, un 69enne, è l'ex compagno della zia delle minori. La difesa: «Faremo appello»

Violenza sulle donne (foto di repertorio)
Violenza sulle donne (foto di repertorio)

MACERATA – Abusi sulle nipoti della compagna, 69enne condannato a 10 anni di reclusione. L’avvocato della difesa, Olindo Dionisi: «Dagli atti non emergeva la prova piena della responsabilità dell’imputato, faremo appello». La vicenda è finita oggi all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti e del pubblico ministero Vincenzo Carusi. L’imputato, un pensionato maceratese che oggi ha 69 anni, accusato di violenza sessuale aggravata aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.

L’avvocato Olindo Dionisi

I fatti sarebbero venuti alla luce poco prima del Natale del 2017 quando la nipote più grande decise di confidare alla madre gli abusi subiti dall’allora compagno della zia. La madre decise di aspettare qualche mese per dare tempo alla figlia di sentirsi pronta per denunciare i fatti e a maggio del 2018 andarono dai carabinieri di Macerata per riferire sui presunti abusi. Nel frattempo anche la cuginetta più piccola aveva deciso di raccontare le violenze che anche lei avrebbe subito.


Le accuse furono poi ripetute nel 2019 davanti al gip Claudio Bonifazi in sede di audizione protetta con la formula dell’incidente probatorio. In base a quanto ricostruito dalla procura – il fascicolo è del sostituto procuratore Stefania Ciccioli – le violenze sarebbero iniziate nel 2007 quando la nipote più piccola non aveva ancora compiuto 6 anni. All’epoca all’uomo, per via del rapporto instaurato da anni con la zia delle bambine, spesso venivano affidate le piccole, insieme avevano fatto piccole gite, erano andati al mare oppure l’uomo restava a casa con loro quando i genitori erano fuori per lavoro. Ma le violenze a sfondo sessuale – per l’accusa – sarebbero state compiute anche quando l’uomo era a casa della compagna (i due infatti, pur essendo compagni da tanti anni, non convivevano, ndr), dove approfittando dell’assenza temporanea della donna o di altre persone avrebbe costretto la piccola a subire atti sessuali e a compierli.

L’avvocato di parte civile Alessandro Marcolini

L’incubo sarebbe andato avanti fino al 2016. Da quanto emerso nel corso delle indagini, per i nove anni durante i quali le due nipotine avrebbero subito le violenze, nessun parente si sarebbe accorto di nulla, né di comportamenti strani da parte dell’uomo né da parte delle bambine. Oggi la discussione. Al termine della requisitoria il pubblico ministero Carusi ha chiesto la condanna dell’imputato a 10 anni di reclusione, stessa pena inflitta dal gup Potetti. Le ragazzine (una nel frattempo è diventata maggiorenne) e i genitori erano parte civile con gli avvocati Alessandro Marcolini e Simona Nasso.

L’imputato è difeso dagli avvocati Olindo Dionisi e Fabrizio Giustozzi. «Resto meravigliato della sentenza – ha commentato l’avvocato Dionisi a margine dell’udienza –. Attendo di leggere le motivazioni, ma posso già dire che sicuramente faremo appello. Dagli atti non emergeva la prova piena della responsabilità dell’imputato, la prova si baserebbe sulle dichiarazioni delle ragazzine a distanza di anni da quando sarebbero avvenuti i fatti».

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