Cronaca

Tragedia di Servigliano, nuovi accertamenti sul corpo di Jennifer. «Potrebbe non essere morta per asfissia»

Si svolgeranno all'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona, gli esami sul corpo della bambina morta la notte dello scorso 8 gennaio nel rogo dell’abitazione in via Circonvallazione Clementina. Nel frattempo i RIS di Roma hanno fatto degli ulteriori indagini nell'appartamento della tragedia

Pavlina Mitkova, madre della bambina morta nel rogo di Servigliano, scortata dagli agenti
Pavlina Mitkova, madre della bambina morta nel rogo di Servigliano, arriva in tribunale scortata dagli agenti

SERVIGLIANO – Si svolgeranno questo pomeriggio alle 16:30 all’ospedale di Torrette di Ancona gli altri accertamenti disposti sul corpo della piccola Jennifer Francesca, morta la notte dello scorso 8 gennaio nel rogo dell’abitazione in via Circonvallazione Clementina a Servigliano. Nel frattempo martedì 4 i RIS di Roma hanno effettuato un altro sopralluogo nell’appartamento andato in fiamme.

La mamma della bambina, che quella notte ha riferito di essere riuscita a portare in salvo la figlia minore ma non la maggiore a causa del muro di fumo e fiamme che le si è levato davanti, è rinchiusa presso il carcere di Pesaro con l’accusa di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato. La sua ricostruzione infatti non ha mai convinto gli inquirenti che, dopo vari accertamenti e come disposto dal provvedimento della Procura, hanno arrestato la 37enne bulgara il 20 gennaio.

Due giorni dopo Pavlina Mitkova, è comparsa davanti al gip del Tribunale di Fermo Cesare Marziali per l’udienza di convalida del fermo, assistita dagli avvocati Emanuele Senesi e Gianmarco Sabbioni. Per la donna, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere ma si è dichiarata innocente, è stato convalidato il fermo. In Tribunale, quel giorno, anche il padre della bambina, Ali Krasniqi, assistito dall’avvocato Maria Cristina Ascenzo, che ha chiesto di fare chiarezza sulla vicenda.

Da sinistra Emanuele Senesi e Gianmarco Sabbioni

«La Procura ha nominato un anatomopatologo, il dottor Marco Valsecchi, e noi abbiamo messo un nostro consulente di parte il professor Adriano Tagliabracci – ha spiegato il legale Senesi -. Il pm infatti ha deciso di integrare il suo collegio di parte, oltre al medico legale Alessia Romanelli e al tossicologo Rino Froldi, per verificare se la piccola soffrisse di qualche patologia. Gli accertamenti si svolgeranno oggi pomeriggio, alle 16:30, all’ospedale di Torrette di Ancona».

«A oggi non ci sono dati ufficiali né sull’ora né sulla causa della morte – ha aggiunto Senesi -, ma se la Procura decide di nominare un anatomopatologo supponiamo che la bambina non sia morta per asfissia. Attendiamo ora gli esiti degli esami che si svolgeranno questo pomeriggio che dovrebbero arrivare entro 15 giorni. All’esito di quelli la situazione sarà maggiormente chiara».

Il legale, insieme al collega Sabbioni, ha anche avuto modo di incontrare la Mitkova che si trova in carcere ormai da oltre due settimane. «L’ho trovata meglio rispetto alla prima volta che ci siamo incontrati – ha spiegato -. Lei continua a sostenere la sua versione e a dichiararsi innocente».

L’avvocato Maria Cristina Ascenzo

Dall’altra parte c’è anche il papà della piccola Jennifer Ali Krasniqi, assistito dal legale Maria Cristina Ascenzo. «Il 25 febbraio ci sarà l’udienza di discussione presso il Tribunale dei Minori di Ancona (per l’affidamento della figlia minore della coppia, ndr) per il papà – ha spiegato l’avvocato che ha ricordato che la bambina si trova attualmente in una casa protetta -. Il Tribunale dorico ha infatti emesso un decreto di sospensione della responsabilità genitoriale per entrambe i genitori. Il 25 ci sarà l’udienza di contestazione per il mio assistito mentre il 3 marzo quella per la madre della bambina. Il padre della bambina chiede ovviamente l’uscita della figlia dalla casa protetta ma dobbiamo attendere la perizia medico legale».

Dopo la nomina di un anatomopatologo per svolgere ulteriori accertamenti anche la Ascenzo crede che la situazione potrebbe essere soggetta a dei colpi di scena. «Sicuramente la posizione della Mitkova cambierà e se è stato nominato un anatomopatologo credo si voglia approfondire la possibile esistenza di patologie silenti o malformazioni alle quali la bambina potrebbe essere stata soggetta» – ha concluso il legale che ha ribadito la posizione del suo assistito. «Il papà delle due bambine vuole chiarezza su quanto successo quella notte perché non sta capendo più nulla e perché è difficile poter pensare che il proprio coniuge possa aver fatto una cosa del genere».

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