Cronaca

«Tentò di compiere atti sessuali su un bambino di 8 anni», 55enne condannato

Due anni e mezzo di reclusione è la pena inflitta all'imputato. I fatti contestati sarebbero avvenuti in un comune dell'entroterra maceratese

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Per i giudici del collegio del Tribunale di Macerata avrebbe tentato di compiere atti sessuali su un bambino di otto anni: 55enne condannato a due anni e sei mesi di reclusione. L’imputato dovrà anche pagare 15.000 euro di risarcimento alla parte civile. La difesa preannuncia appello. I fatti contestati al 55enne risalgono al 2 agosto del 2020 e sarebbero avvenuti in un comune dell’entroterra maceratese.

L’avvocato Laura Mariani

Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo approfittando di un momento in cui era rimasto solo con il figlio minorenne di un collega di lavoro lo avrebbe toccato per quattro/cinque volte su una coscia chiedendo al piccolo di abbassarsi i pantaloni e di fargli vedere le parti intime. Nel fare ciò si sarebbe avvicinato al bambino che però si era subito allontanato e il giorno dopo aveva raccontato i fatti ai genitori. Ne seguì una denuncia che portò la Procura ad aprire un fascicolo per tentati atti sessuali con minore.
Dopo quattro mesi dal giorno in cui sarebbero avvenuti i fatti il piccolo fu sentito in modalità protetta con la formula dell’incidente probatorio. Da quanto emerso il minore avrebbe confermato i fatti aggiungendo ulteriori particolari al racconto e riferendo che l’uomo lo aveva toccato più volte su una gamba. Per il 55enne il reato contestato venne riqualificato nella fattispecie consumata e con quell’accusa finì sotto processo. Lui, difeso dagli avvocati Laura Mariani e Vittorio Ravot, aveva sempre contestato gli addebiti, secondo la difesa quel 2 agosto di tre anni fa il 55enne era seduto a guardare un video sul proprio cellulare quando il bambino gli si era avvicinato incuriosito e lui lo aveva mandato via.

Oggi la discussione: il pubblico ministero Rita Barbieri ha chiesto la condanna dell’imputato, i giudici del collegio presieduto da Roberto Evangelisti hanno riqualificato il reato nella fattispecie tentata, riconosciuto al 55enne l’ipotesi di minore gravità e lo hanno condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione applicando, a pena espiata, il divieto per un anno di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati da minori, il divieto di svolgere lavori che prevedono un contatto abituale con i minori e l’obbligo di informare le forze di polizia sulla propria residenza e su eventuali spostamenti. Dovrà anche pagare 15.000 euro di risarcimento al padre del minore. Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza. «Aspettiamo di leggerle e impugneremo la sentenza in appello – ha anticipato l’avvocato Mariani –. Quando il minore fu sentito dopo quattro mesi dai fatti, aggiunse nuovi particolari al racconto. Il perito nominato dal gip aveva concluso che il minore era capace a testimoniare ma non era attendibile».

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