Cronaca

Rapina alla tabaccheria Vintage Tab di Macerata, 19enne condannato a 2 anni e 4 mesi

I giudici gli hanno concesso la sospensione condizionale e lo hanno rimesso in libertà (era ai domiciliari). Il giovane in lacrime ha ringraziato i magistrati. La rapina risale a settembre 2022

Il tribunale di Macerata

MACERATA – A volto coperto e con un coltello a serramanico in mano entrò in una tabaccheria, poi con la minaccia dell’arma si fece consegnare l’incasso, poco meno di 300 euro. Oggi un 19enne, nato in Italia ma di origine marocchina, è stato condannato a due anni e quattro mesi, pena sospesa, ed è tornato in libertà.

La rapina alla tabaccheria Vintage tab era avvenuta il 23 settembre del 2022. Quel giorno il rapinatore, che aveva compiuto 18 anni da qualche mese, era entrato nella tabaccheria di piazza Pizzarello col volto coperto da cappuccio e sciarpa impugnando un coltello a serramanico lungo 27 centimetri e dietro la minaccia dell’arma si era fatto consegnare l’incasso, poco meno di 300 euro. Le urla del tabaccaio però avevano richiamato l’attenzione di un commerciante che era subito intervenuto e anche lui era stato minacciato col coltello. Dopo il colpo il giovane era salito in auto e si era allontanato per poi essere rintracciato poco dopo dai poliziotti della Squadra Mobile.

L’avvocato Mirela Mulaj

Il giovane finì in carcere, tornò a casa ai domiciliari un paio di giorni prima di Natale e oggi per lui si è chiuso il procedimento direttissimo collegiale. Accusato di rapina aggravata, rapina impropria e porto di coltello, per il giovane difeso dall’avvocato Mirela Mulaj il pubblico ministero Rosanna Buccini ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione e 670 euro di multa.
Il collegio, presieduto dal giudice Andrea Belli (a latere Daniela Bellesi e Federico Simonelli), ha concesso al giovane le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti (di aver commesso la rapina con un’arma e con il volto travisato), disapplicata la recidiva inizialmente contestata (per un reato commesso quando era minorenne e per il quale aveva avuto il perdono giudiziale) e lo ha condannato a due anni e quattro mesi, pena sospesa e al pagamento di 800 euro di multa. I giudici ne hanno poi disposto l’immediata liberazione (era ai domiciliari). Dopo la lettura del dispositivo il 19enne, in lacrime, ha abbracciato la madre e ha ringraziato i giudici.

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