Cronaca

Pesaro, spiaggia di Focara liberata da 42 capanne abusive meta di bivacchi

La guardia costiera impegnata nell’operazione complessa denominata “Mare Sicuro” è intervenuta anche in seguito alle segnalazioni arrivate. Sull'arenile rimosso materiale costituito anche da plastica pericolosa per l'ambienteinte

Le capanne abbattute

PESARO – Alle prime luci dell’alba i Militari della Capitaneria di Porto di Pesaro, impegnati nell’operazione complessa denominata “Mare Sicuro” e la polizia locale sono intervenuti in maniera congiunta sulla spiaggia di Fiorenzuola di Focara, anche in seguito alle segnalazioni arrivate, per svolgere mirati controlli sul demanio marittimo, a garanzia del corretto utilizzo dello stesso e per restituire la spiaggia libera all’uso pubblico. Nel corso dell’operazione sono state abbattute e rimosse 42 capanne abusive, meta di bivacchi con accensione di fuochi.

I militari hanno riscontrato sul posto la presenza di numerose strutture, più o meno grandi, realizzate principalmente con i tronchi ed il legno trasportati dalle mareggiate ma anche con altri materiali, tra i quali oggetti in plastica, stoffe varie e teli, cordame ed un ammasso di rifiuti che alle prossime mareggiate sarebbero finiti in mare con gravi danni all’ambiente marino e costiero. Sono state pertanto sequestrate, da parte dell’Autorità Giudiziaria, ben 42 capanne abusive. Sono state rimosse con l’ausilio del personale e dei mezzi meccanici del Centro Operativo del Comune di Pesaro.

La ruspa del centro operativo in azione

La condotta assume rilevanza di carattere penale, è punita dal Codice della Navigazione con l’arresto fino a sei mesi e prevede il sequestro delle opere realizzate. Le strutture abusivamente realizzate, nelle ore serali, erano meta inoltre di bivacchi con accensione di fuochi, potenzialmente molto pericolosi alle pendici del Monte San Bartolo, zona protetta ad elevato rischio incendi.

Le Autorità intervenute evidenziano che la vigilanza sul litorale resterà alta e che gli autori di tali opere saranno deferiti alla Procura della Repubblica di Pesaro. Il demanio marittimo è un bene che appartiene a tutta la comunità e trattandosi dell’area del Monte San Bartolo, deve essere ancor più tutelato se tali spazi sono protetti e preservati dal punto di vista ambientale; le donne e gli uomini della Guardia Costiera assicurano il proprio impegno per la tutela dell’ambiente ed il rispetto della legalità.

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