Cronaca

Pesaro, evasione fiscale: sequestrati conti correnti e 3 case a un imprenditore

La guardia di Finanza ha verificato l'omesso versamento di ritenute fiscali dal modello 770 ed è partita l'indagine

La guardia di finanza di Pesaro

PESARO – Evasione fiscale, imprenditore di Gradara denunciato. Scattano i sequestri dei conti correnti e di immobili.

Il Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Pesaro, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Pesaro, ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo per equivalente, per un importo di circa 400.000 euro del denaro presente nei conti correnti bancari, nonché di altri beni nella disponibilità di un imprenditore resosi responsabile di una consistente evasione fiscale.
Il sequestro scaturisce dalla stretta sinergia tra Procura, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, sancita dalla stipula di un Protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare il coordinamento investigativo nel settore dei reati tributari, attraverso una maggiore circolarità delle informazioni.
Tutto è partito da un accertamento di natura fiscale, per omesso versamento di ritenute fiscali, attraverso il modello 770, per gli anni di imposta 2018 e 2019. I funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Pesaro hanno quindi verificato i dati del rappresentante legale di una società avente sede a Gradara, così è scaturita la segnalazione alla Procura.

Partita l’indagine, il Gip ha emesso il decreto di sequestro preventivo per equivalente di denaro e beni, fino alla concorrenza dell’importo dell’evasione fiscale, realizzata con la illecita condotta.
Sono stati così delegati al Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Pesaro tutti gli ulteriori accertamenti indispensabili per una ricostruzione della capacità patrimoniale e finanziaria del soggetto indagato e al termine degli stessi è stato così possibile sottoporre a sequestro alcune disponibilità liquide presenti su c/c bancari pari a circa 70.000 euro e 3 unità immobiliari con relative pertinenze, del valore di oltre 300.000 euro, che hanno consentito il raggiungimento della capienza prevista.
Tale metodologia operativa, di comune accordo con Autorità Giudiziaria e Agenzia delle Entrate, ha trovato recentemente, oncor più in considerazione del particolare periodo di emergenza sanitaria ed economica, ulteriore vigore nel contrasto ai fenomeni fraudolenti connessi al mancato versamento delle imposte.

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