Cronaca

Pesaro, dopo 8 denunce per violazione del daspo urbano e arresti per resistenza finisce in carcere

È la storia di un 30enne della Sierra Leone, noto per le minacce e aggressioni alla polizia. La condanna ora è eseguibile

PESARO – Dopo otto denunce per violazione del Daspo Urbano, arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale finisce in carcere.

Lui è una vecchia conoscenza pesarese, un 30enne della Sierra Leone. Per lui una lunga lista di precedenti. Tra questi le minacce alla Polizia alla stazione, quando, ubriaco, molestava i passeggeri.

Gli agenti della squadra volante lo avevano identificato ma lui li ha insultati. «Ti conosco, so chi sei, prendo una pistola e ti sparo» disse ai poliziotti. L’uomo è gravato di daspo urbano, ovvero un divieto di ingresso in alcune zone come appunto la stazione. Dunque non poteva stare lì.
Così è stato portato in questura per la denuncia per la violazione del decreto, ma una volta in centrale ha aggredito gli agenti e uno ha riportato delle lesioni a un polso, giudicate guaribili in tre giorni. Per questi motivi è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

In un altro episodio fu coinvolto in una rissa e fu denunciato. E poi la volta in cui fu trovato in zona di spaccio nonostante avesse il divieto di starci.

La giustizia ha fatto il suo corso, i processi sono andati avanti e ha avuto una condanna a 1 anno e 10 mesi, già eseguibile. Motivo per cui gli agenti della Volante lo hanno trovato, sempre a Pesaro, e lo hanno portato in carcere per scontare la pena.

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