Cronaca

Pesaro, danni e sputi contro un distributore: la rabbia del titolare contro i baby vandali

Il racconto e le foto sui social. «Non è la prima volta, siamo stanchi di perdere l'incasso. Li abbiamo denunciati ma continuano»

PESARO – Sputi e vandalismi contro un distributore automatico di cibi in via Ponchielli, a Pesaro. Il titolare si sfoga sui social e pubblica foto e video dei tre ragazzini.

«Sono i soliti tre, arrivano con le biciclettine, hanno un solo obiettivo, fare danni. Sempre così. Li abbiamo già risparmiati altre volte. Abbiamo soprasseduto. Abbiamo capito. Pazientato. Oggi è diventato stancante. Insopportabile. Non devono acquistare niente, loro devono fare danni. Fa veramente schifo dover pulire i loro sputi, le loro patatine masticate, risputate e vomitate sopra al display dove i Clienti mettono le loro dita. Ma il danno peggiore è che per colpa di botte, manate e cazzotti mandano in autoprotezione il distributore il quale rileva un atto vandalico, suona l’antifurto, il distributore si mette in sicurezza e così subentra l’interruzione del servizio. Rimane bloccato fino alla mattina dopo. E noi ci rimettiamo l’incasso, che mediamente sono quei 250 euro. Questo è il vero danno. Siamo stanchi. Sono stanco. Non sono servite ramanzine, avvertimenti, nemmeno la denuncia è servita. Loro vanno, non hanno freni. Per noi sono soldi persi. Anzi, una denuncia in caserma porta via a me una mezza giornata per tradursi tutto in un foglio di carta fine a se stesso che verrà archiviato».

Le patatine lasciate a terra

Poi la decisione di pubblicare tutto, senza censure, compresi i volti dei minorenni. «Pubblico le loro prodezze senza censure, così, nude e crude, coi loro volti spavaldi. Perché la gente sappia, perché la gente veda, perché i genitori vedano, perché vengano riconosciuti. E proprio perché venga riconosciuto chi di fatto ami scientemente danneggiare per mero piacere. Ragazzini maleducati, vandali, teppisti, irrispettosi, privi di ogni freno, di valori, di senso civico. Paradossalmente sarò io a finire dalla parte del torto».

L’arrivo dei ragazzini

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