Cronaca

Pesaro, la corsa contro il tempo per salvare una donna: era incosciente in auto

I carabinieri hanno cercato una 46enne che aveva lasciato un biglietto in cui annunciava un gesto estremo. Ecco come è andata

PESARO – Dieci minuti decisivi per salvarla. I carabinieri sono stati impegnati nella notte tra venerdì e sabato nelle ricerche di una donna di 46 anni che aveva minacciato il suicidio. Intorno alle 23 i militari hanno ricevuto la chiamata d’allarme da parte dell’ex marito. L’uomo doveva riportare il figlio dalla madre, ma una volta arrivato a casa non l’ha trovata. Di lei nessuna traccia e nessuna risposta al telefono. Però l’uomo ha trovato un biglietto molto chiaro, scritto a mano, in cui la donna salutava per l’ultima volta tutti e annunciava il suo gesto estremo. La sua auto non c’era.
Di qui l’allarme ai carabinieri che si sono subito messi sulle tracce della signora. Una donna fragile che nell’ultimo periodo era in cura per uno stato depressivo.

I carabinieri hanno utilizzato subito gli strumenti tecnologici. Hanno inserito la targa della sua macchina per cercare, tramite le telecamere TargaSystem, un eventuale suo passaggio nelle zone di uscita della città. Ma non è stato rilevato alcun movimento. Poi hanno puntato sul cellulare, ma era spento. L’ultima cella agganciata era in prossimità del San Bartolo. Così i carabinieri, col supporto anche di altre forze dell’ordine e il rientro in servizio di altri militari che avevano smontato il turno, hanno iniziato a perlustrare tutta la zona, i vicoli, le spiagge, il Tetto del Mondo. Le ricerche si sono allargate alla zona mare, Baia Flaminia e porto, alle pendici del San Bartolo, dove il cellulare era stato agganciato l’ultima volta.

E proprio in via Calata Caio Duilio la donna è stata trovata incosciente nella sua auto intorno alle 1,30 di notte. Immediata la chiamata al 118 che senza perdere tempo ha portato la signora in ospedale. Aveva una intossicazione dovuta all’assunzione di una trentina di pasticche di psicofarmaci. I medici hanno fatto sapere che se la donna fosse stata trovata dieci minuti più tardi non avrebbe più avuto scampo.
La signora è ancora in ospedale per le cure del caso, ma giudicata non in pericolo di vita. Una vita salvata grazie a un dispositivo di ricerca persona ben attuato.

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