Cronaca

Osimo, polpette avvelenate ai giardini di San Biagio: l’appello dell’Oipa

Torna l’incubo per i proprietari dei cani che accompagnano i propri "amici" nella passeggiata quotidiana. I bocconcini sono stati trovati tra via Manzoni e via D’Annunzio

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OSIMO – Torna l’incubo per i proprietari dei cani che accompagnano i propri “fidi” nella passeggiata quotidiana. Sono state trovate tra via Manzoni e via D’Annunzio a San Biagio di Osimo diverse polpette con veleno per topi o lumache. Sono state raccolte e portate dai carabinieri oggi, 19 luglio. In particolare ne sono state rinvenute diverse ai giardinetti pubblici della frazione.

Polpette avvelenate, l’appello dell’Oipa

L’Oipa, non appena appresa la notizia, ha diramato una nota: «Potrebbero essercene ancora, in tal caso contattate le forze dell’ordine. Ci raccomandiamo, cani al guinzaglio e lontano dalla zona», dicono i volontari che hanno raccolto la segnalazione e stanno facendo di tutto per inoltrare l’appello a quante più persone possibili.

La polpetta avvelenata

Cosasì sia successo è ancora allo studio. Qualcuno deve aver disseminato quelle polpette per avvelenare i cani che di solito in quella zona passeggiano di sera al guinzaglio del proprio padrone. Nessun animale pare le abbia ingerite ma i residenti vogliono andare fino in fondo e risalire alla mano che ha preparato tali composti con il chiaro intento di fare del male agli animali domestici. In zona non erano stati segnalati episodi simili, almeno negli ultimi anni. Ci sono diverse telecamere però che potrebbero aver incastrato quella mano.

Polpette avvvelenate, gli altri episodi

Diversa la situazione a Castelfidardo, dove nel dicembre scorso due proprietari con cane al guinzaglio ne avevano trovate tre nell’area verde di via Podgora a Sant’Agostino e due tra la vegetazione che costeggia il cimitero all’interno del parco del Monumento. Entrambi hanno segnalato la presenza dei bocconcini appetitosi ma letali alle forze dell’ordine. Ancor prima del lockdown qualcuno, la cui mano non è mai stata individuata, aveva cosparso il bordo di un tratto di strada, sempre in via Podgora, con una polvere bianca velenosa che non destava attenzione a una prima occhiata perché sembrava calce.

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