Cronaca

Montegranaro, non si ferma all’Alt e lancia il casco contro i carabinieri: 23enne nei guai

Il giovane è stato riconosciuto dai militari che lo hanno denunciato per resistenza e guida senza patente. In totale i carabinieri della Compagnia di Fermo hanno denunciato cinque persone, una è stata arrestata e hanno controllato 735 persone e 643 mezzi

FERMO – Cinque denunce e un arresto, 735 persone identificate e 643 mezzi controllati. È il bilancio dell’attività svolta dai carabinieri della Compagnia di Fermo che, anche in vista delle festività del 25 aprile e del 1° maggio, hanno eseguito servizi straordinari di controlli del territorio di competenza. Nell’ambito di questa attività, a Montegranaro i militari della locale Stazione hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale un 23enne già noto alle forze dell’ordine che mentre era alla guida di una moto non si è fermato all’Alt imposto dai militari per poi fuggire. I carabinieri lo hanno rintracciato poco più avanti ma il giovane, nel tentativo di fuggire di nuovo, ha lanciato contro di loro il casco che indossava ed è scappato. Così facendo però i militari lo hanno riconosciuto e lo hanno denunciato anche per guida senza patente perché mai conseguita, sanzionandolo per inottemperanza all’Alt imposto da agenti in servizio, per la guida senza la copertura assicurativa (il mezzo ne era sprovvisto) e per guida senza l’uso del casco protettivo. La moto è stata poi recuperata e sottoposta a sequestro amministrativo. Ma non solo. Il 23enne, che era stato nominato custode della propria moto, l’ha riutilizzata ripetendo peraltro le stesse violazioni per le quali era già stato sanzionato. A questo punto il mezzo è stato sequestrato ai fini di confisca e affidato a una ditta in giudiziale custodia. Il giovane è stato quindi denunciato anche per sottrazione di cose sottoposte a sequestro.

I militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Fermo hanno invece denunciato per guida in stato di ebbrezza una donna che nella notte era rimasta coinvolta in un incidente. Sottoposta all’alcoltest è risultata positiva con un tasso pari a 1,5 grammi per litro pertanto la patente le è stata ritirata e l’auto sottoposta a fermo amministrativo. I carabinieri della Stazione di Monte Urano hanno invece denunciato un uomo del posto, già noto, che si era messo alla guida della propria auto senza avere la patente, reato per il quale era già stato sanzionato poco tempo fa. Pertanto è stato nuovamente denunciato con l’aggravante della recidiva e il mezzo è stato sottoposto a fermo amministrativo in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Nel corso dello specifico servizio i carabinieri hanno identificato 735 persone (di questi 180 risultate avere precedenti di polizia) e controllato 643 veicoli. In vista delle festività del 25 aprile e del 1° maggio questi servizi di prevenzione saranno attuati nelle ore e nei giorni in cui ci sarà una maggiore circolazione.

Sempre a Montegranaro i militari della Stazione hanno rintracciato e arrestato un marocchino 38enne pregiudicato, gravato da un’ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura di Fermo – Ufficio Esecuzioni Penali poiché deve ancora scontare la pena residua di sette mesi di reclusione per danneggiamento aggravato e continuato commesso a Montegranaro nel febbraio 2018. L’uomo è stato posto ai domiciliari. Analogamente, i militari di Fermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura di sicurezza emessa dalla Procura di Macerata – Ufficio Esecuzioni Penali nei confronti di un pregiudicato di Fermo. La misura di sicurezza contiene specifiche prescrizioni come pena accessoria. Sempre a Fermo i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno invece denunciato per evasione un tunisino 39enne, pregiudicato, che sebbene sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal gip di Fermo per il reato di spaccio di stupefacenti, in occasione di un controllo non è stato trovato a casa, dalla quale si era allontanato arbitrariamente senza valide giustificazioni o autorizzazioni. I carabinieri hanno pertanto richiesto all’autorità giudiziaria un aggravamento della misura restrittiva.

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