Cronaca

Michele, ucciso a coltellate a 26 anni. Chi era la vittima dell’omicidio di Ancona

Di professione parrucchiere, il giovane è stato colpito con una raffica di coltellate al collo e al torace. Aveva tantissimi amici che frequentavano il suo salone, tra i quali c'era anche il suo presunto assassino

Michele Martedì

ANCONA – Ventisei anni, un’attività avviata ad Ancona, una famiglia che amava e tanti amici. Un ragazzo bello e solare, la cui vita è stata spezzata improvvisamente dalla follia omicida di un coetaneo che considerava un amico. Michele Martedì è la vittima del brutale omicidio di via Maggini. Ex studente del Liceo scientifico Galilei di Ancona e attualmente parrucchiere molto conosciuto ad Ancona, una grande passione per il calcio che condivideva con i due fratelli Mattia (ora terzino destro della Jesina calcio, ed ex maglia del Marina Calcio e del Cesena) e Marco (allenatore della squadra di calcio a 5 Asd Dorica), per tanti anni Michele aveva giocato a calcio a 5 disputando i tornei amatoriali estivi in piazza Pertini ad Ancona, eventi di punta dell’estate dorica. Aveva giocato nelle squadre di calcio a 5 Futsal, Pietralacroce e Marina di Montemarciano. Calcio e ballo, le due passioni di questo ragazzo solare e sorridente, una bella faccia che faceva perdere la testa alle ragazze.

Una bella immagine di Michele Martedì

Michele aveva tantissimi amici che frequentavano il suo salone, tra i quali c’era anche il suo presunto assassino: Mattia Rossetti, 26 anni. Coetaneo, amico, vicino di casa nel quartiere del Pinocchio, contatto social. Le loro vite correvano parallele, nel gruppo di amici frequentato,  forse le loro esistenze si erano anche incrociate più volte. Ma cosa potrebbe aver spinto Mattia a cambiare così radicalmente è ancora una pagina da decifrare su cui gli investigatori dell’Arma stanno lavorando. Gli amici di Michele raccontano che da qualche tempo Mattia seguiva spesso Michele, lo ossessionava con la sua presenza, come a pretendere qualcosa. Erano preoccupati anche perché ultimamente Mattia dava segni di poca lucidità, di ansia, alimentata anche dal lockdown e dalla paura della pandemia. Cosa possa aver trasformato questo ragazzo fragile in un assassino, lo dovranno stabilire i Carabinieri, forse anche con l’aiuto degli specialisti.

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E mentre la salma del povero Michele è all’istituto di medicina legale di Torrette in attesa di autopsia, il rivale è sotto torchio in caserma. Due ragazzi, due famiglie distrutte per sempre per una tristissima vicenda che lascia sotto choc la città di Ancona.  

I Ris dei Carabinieri al lavoro in via Maggini

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