Cronaca

Macerata, receptionist ventenne molestata: titolare condannato per violenza sessuale

Due anni e due mesi è la pena inflitta oggi dal collegio a un ristoratore. Due gli episodi contestati. Assolto dal reato di stalking. La difesa: «Faremo appello», la parte civile: «Ha avuto giustizia, per lei è una liberazione»

MACERATA – Due anni e due mesi di reclusione per i due episodi di violenza sessuale, assoluzione per il reato di stalking. Disposta una provvisionale di 5.000 euro in favore della parte civile, mentre il risarcimento dovrà essere quantificato in sede civile. È quanto disposto oggi dal collegio del Tribunale di Macerata presieduto al giudice Andrea Belli nei confronti di un albergatore 73enne della provincia di Macerata accusato di violenza sessuale e atti persecutori su una ex dipendente.

L’avvocato Gabriele Cofanelli

Secondo la ricostruzione accusatoria i fatti sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2020 in una struttura ricettiva che l’imputato ha nel Maceratese (i riferimenti sono volutamente generici per tutelare l’identità della vittima).
In base a quanto ricostruito dal pubblico ministero Rosanna Buccini, il 2 settembre del 2019 l’imputato, una volta che clienti e dipendenti erano andati via, si sarebbe avvicinato alla giovane, all’epoca ventenne che lavorava come receptionist, e prendendola da sotto il mento si sarebbe strofinato su di lei palpeggiandole il seno. La ragazza, sarebbe riuscita a divincolarsi dalla presa e ad andare via, sconvolta.

Dopo quel primo episodio la giovane era tornata al lavoro sperando che quella fosse stata solo una brutta parentesi, invece da quel giorno il titolare avrebbe iniziato a tempestarla di messaggi su Whatsapp e di chiamate fino al 14 gennaio del 2020 quando l’uomo l’avrebbe bloccata in un angolo dell’albergo e dicendole che la desiderava, l’avrebbe baciata sul collo strofinandosi ancora una volta su di lei. La 20enne raccontò quello che le era accaduto prima al fidanzato poi al padre, e con il loro sostegno decise di denunciare il titolare.

L’avvocato Sandro Giustozzi

Oggi in aula è stato sentito il consulente della difesa, l’urologo che aveva in cura l’imputato. Il professionista ha riferito di una patologia che non si concilierebbe con alcune delle accuse mosse. Dopo la testimonianza, chiusa l’istruttoria, il processo è stato discusso: il pubblico ministero Enrico Riccioni ha chiesto la condanna del ristoratore a un anno e mezzo per gli episodi di violenza sessuale e l’assoluzione dal reato di stalking.

Il legale di parte civile, l’avvocato Sandro Giustozzi, nel ricordare lo choc subito dalla giovane all’epoca dei fatti ventenne ha chiesto ai giudici “una condanna esemplare”. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gabriele Cofanelli, in merito alla violenza sessuale del 14 gennaio ha ricordato che quel giorno era presente nella struttura la ragioniera che aveva trovato la giovane sorridente mentre giocava a carte con il ristoratore e aveva parlato di un clima sereno. Il legale ha poi concluso l’arringa chiedendo l’assoluzione da tutte le accuse.

All’esito della camera di consiglio il collegio ha deciso: assoluzione dell’imputato dall’accusa di stalking e condanna a due anni e due mesi per violenza sessuale, disposta una provvisionale di 5.000 euro. In aula era presente il padre della giovane che ha applaudito alla lettura del dispositivo.
«Il Tribunale, agendo in armonia con quanto richiesto dalla pubblica accusa, ha riconosciuto la lieve entità delle condotte. Leggeremo le motivazioni e presenteremo appello», ha commentato l’avvocato Cofanelli. L’avvocato di parte civile Giustozzi ha commentato: «Ha avuto giustizia, per lei è una liberazione».

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