Cronaca

Macerata, palpeggia due donne in pieno centro: 23enne finisce in carcere

Il questore Pignataro: «Un altro caso in cui la risposta della Polizia di Stato è stata pronta, immediata e soprattutto efficace, consentendo la cattura di un pericoloso individuo resosi responsabile di uno dei delitti più gravi e orrendi di cui possa macchiarsi un uomo»

MACERATA – A far scattare le indagini è stato il racconto di una ragazza universitaria che era stata aggredita e palpeggiata nel centro di Marcerata la settimana scorsa. La giovane ha raccontato agli uomini dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretti dal vice questore aggiunto Lorenzo Commodo, quanto era avvenuto. Sono quindi scattati giorni di pattugliamento serrato che, sotto la supervisione del procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, hanno visto impegnati anche gli operatori della Squadra Mobile e della Digos.

I poliziotti sono riusciti così a risalire, anche grazie alla visione delle telecamere di videosorveglianza e ad alcune testimonianze, a un giovane uomo di colore che indossava vestiti sportivi. Gli operatori di Polizia a quel punto hanno ipotizzato che potesse trattarsi dell’autore dell’aggressione alla giovane universitaria e hanno avuto la conferma quando, nel primo pomeriggio di sabato, è arrivata al 113 un’altra richiesta di soccorso da parte di una donna di 45 anni residente nel centro città che, spaventata, aveva riferito che mentre stava passeggiando da sola nel sottopassaggio che da viale Leopardi  porta verso piazza Annessione, era stata aggredita da un giovane di colore che, dopo averla bloccata da dietro, l’aveva palpeggiata insistentemente e con violenza per poi darsi alla fuga in direzione del centro storico spaventato dalle urla della donna.

La donna è stata subito soccorsa e sono partite anche in questo caso le indagini con un pattugliamento serrato su tutto il territorio comunale. Nel frattempo la polizia locale ha passato al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le ricerche congiunte hanno permesso di individuare poco dopo l’uomo ai Giardini Diaz; l’aggressore, un 23enne originario del Mali con regolare permesso, è stato subito bloccato dalla pattuglia della volante e da quella della polizia locale.

Il ragazzo è stato immediatamente perquisito e nella sua abitazione le forze dell’ordine hanno trovato e sequestrato un passaporto e una carta d’identità rilasciati dal proprio Paese di origine ma con generalità diverse rispetto a quelle fornite in fase di rilascio del permesso di soggiorno; sono in corso indagini per stabilire la veridicità dei documenti. I poliziotti hanno anche trovato gli indumenti che il giovane indossava al momento delle aggressioni e una valigia con alcuni vestiti all’interno, con tutta probabilità pronta per una eventuale fuga.

Il 23enne è stato quindi sottoposto a fermo e tradotto presso il carcere di Montacuto ad Ancona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Questa mattina, dopo l’udienza svoltasi al tribunale di Macerata, il fermo è stato convalidato ed è stata confermata la custodia cautelare in carcere; il giovane è stato quindi trasferito al carcere di Pesaro.

La giovane universitaria ha inoltre riconosciuto il 23enne come l’autore dell’aggressione e il giovane è stato denunciato per violenza sessuale; sono in corso indagini per cercare di capire se altri fatti analoghi possano essere accaduti ad altre donne.

Il questore di Macerata Antonio Pignataro

 «Un altro caso in cui la risposta della Polizia di Stato è stata pronta, immediata e soprattutto efficace, consentendo la cattura di un pericoloso individuo resosi responsabile di uno dei delitti più gravi e orrendi di cui possa macchiarsi un uomo – le parole del questore Antonio Pignataro che si è complimentato con i suoi uomini -. Tale cattura rappresenta la prova tangibile che le forze di polizia in tutto il territorio maceratese sono presenti, attive e riescono ad assicurare alla giustizia la quasi totalità degli autori che si macchiano di fatti delittuosi. L’impegno sarà sempre massimo, nessun passo indietro con disciplina, onore e fedeltà alla Repubblica, concetti più volte ricordati dal Capo della Polizia Gabrielli per rinvigorire l’impegno e assolvere alle delicate funzioni affidate agli uomini e alle donne della Polizia di Stato e, nella circostanza, anche della Polizia locale; il tutto volto a incrementare, rinsaldare ed elevare la percezione di sicurezza in ciascuna provincia, in maniera tale che ogni cittadino possa identificarsi e riconoscersi nelle forze di polizia».

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