Cronaca

Macerata, maledizioni e riti voodoo alla ex: maestro di yoga condannato

Quattro mesi a un 43enne di un comune dell'entroterra maceratese per tentata violenza privata e minacce. Il giudice ha derubricato il reato. La Procura aveva chiesto un anno per stalking

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Maledizioni, riti di magia nera e voodoo verso la ex compagna. «Nessuno stalking», il giudice ha derubricato il reato (da stalking a tentata violenza privata e minacce) e condannato l’imputato a quattro mesi di reclusione, pena sospesa. È quanto deciso oggi dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni che ha condannato a quattro mesi con la sospensione condizionale della pena, un insegnante di yoga di 43 anni residente in un comune dell’entroterra maceratese. Il pubblico ministero Enrico Riccioni aveva invece concluso la requisitoria chiedendo la condanna a un anno per il reato contestato dal collega titolare del fascicolo Enrico Barbieri, di stalking.

L’avvocato Fabiola Cesanelli

I fatti denunciati all’epoca dall’ex compagna dell’insegnante di yoga, una donna che nel procedimento si è costituita parte civile con l’avvocato Fabiola Cesanelli, sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2020 quando l’uomo, in più occasioni, avrebbe minacciato di morte la ex e lanciato anche maledizioni contro i suoi familiari. Una volta avrebbe sputato tre volte in direzione della madre di lei dicendo: «Vedrai fra tre giorni come sta», un’altra volta invece aveva sputato sempre tre volte sul vialetto di casa di lei con l’augurio di conseguenze negative. La ex avrebbe ricevuto numerosi messaggi sia con insulti che con minacce, ma anche per chiederle una seconda possibilità. Una volta le arrivarono le foto di una lettera scritta da una medium che dopo aver parlato con gli spiriti avrebbe detto che la ex era la “fiamma gemella” dell’imputato e spezzare il loro legame sarebbe stata un’offesa agli spiriti. Un giorno lui le avrebbe detto che se non l’avesse ascoltato lui sarebbe finito in galera ma lei e i suoi genitori al cimitero. Un’altra volta lui le avrebbe inviato un video di un rito di magia nera in cui veniva sgozzato un gallo accompagnato dal messaggio “Adesso vedi”. Oggi, dunque, la sentenza. L’imputato era difeso dagli avvocati Alisia Laudadio e Alfonso Rubino.

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