Cronaca

Macerata: espulso, torna in Italia e richiede il permesso di soggiorno. Arrestato

Per tre volte ha dato false generalità, alla fine è stato riconosciuto grazie alle impronte digitali. Si tratta di un ventenne di origine pakistana. Oggi ha patteggiato la pena. Disposto l'accompagnamento alla frontiera

MACERATA – Nel 2018 era stato espulso dall’Italia, era andato in Germania dove un anno dopo aveva chiesto la protezione internazionale e poi è rientrato clandestinamente in Italia. Questa mattina si è presentato allo sportello dell’Ufficio Immigrazione della questura di Macerata per chiedere il permesso di soggiorno ma è stato arrestato.

A stringergli le manette ai polsi sono stati gli stessi agenti dell’Ufficio Immigrazione diretto dal vice questore aggiunto Lorenzo Commodo. Lo straniero, domiciliato in provincia, si è presentato spontaneamente allo sportello dell’Ufficio di polizia per richiedere il permesso di soggiorno, a quel punto il personale del locale Gabinetto di polizia Scientifica ha effettuato gli accertamenti di rito con il sistema Afis (Automated fingerprint identification system, ovvero il Sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali) e ha scoperto che il pakistano, con altre generalità, era stato già stato espulso dall’Italia con decreto emesso dal prefetto di Udine ad aprile del 2018. Non solo. Nel 2019 era stato sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici da parte della polizia tedesca per la richiesta di protezione internazionale, circostanza nella quale aveva fornito ulteriori generalità false.

Dalla Germania infine era rientrato clandestinamente in Italia, e oggi, grazie all’esame delle impronte digitali, la polizia Scientifica è riuscita a ricondurre a una sola persona le generalità fornite nelle tre diverse occasioni. Portato in Tribunale è stato processato per direttissima: in aula davanti al giudice Barbara Cortegiano e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha dichiarato di essere nato a giugno del 1995 e quindi di avere 25 anni (mentre sul passaporto è indicato come anno di nascita il 2000) poi tramite l’avvocato Vanni Vecchioli ha patteggiato la pena di 5 mesi e 10 giorni (con sospensione condizionale) e nei suoi confronti è stato disposto l’accompagnamento alla frontiera.

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