Cronaca

Macerata, dopo l’arresto per l’aggressione alla compagna si difende: «Non l’ho toccata. Mi sono chiuso in camera per non sentirla»

Dal carcere di Pesaro l'uomo, un 43enne nigeriano, ha risposto alle domande del gip rigettando gli addebiti: «Abbiamo litigato per soldi, spende tutto quello che guadagno e spesso mi lascia senza cena»

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Alle prime ore di domenica scorsa una pattuglia della Volante era intervenuta in un’abitazione poco distante da corso Cairoli dove era stata segnalata una violenta lite tra una coppia. Raggiunto l’ultimo piano della palazzina gli agenti avevano trovato una 30enne nigeriana sul pianerottolo insieme al figlio di due anni. La donna avrebbe mostrato i lividi che aveva addosso facendo capire che era stato il compagno a provocarglieli con la fibbia di una cinta. In casa, nella camera da letto, i poliziotti trovarono delle macchie di sangue, la donna riferì anche di essere stata palpeggiata dal compagno, un 43enne connazionale, che al culmine della discussione se la sarebbe presa anche col loro bambino spingendolo a terra. Lei era finita al pronto soccorso (40 i giorni di prognosi riportati) e lui in carcere a Pesaro.

L’avvocato Giorgio De Seriis

Oggi pomeriggio, in collegamento dall’istituto di pena, l’uomo, che è difeso dall’avvocato Giorgio De Seriis, ha deciso di rispondere alle domande del gip Giovanni Manzoni e si è difeso: «Io non l’ho picchiata. Mi sono chiuso in camera per non sentirla, ma lei continuava a battere i pugni sulla porta e a gridare “Aiuto”».
Accusato di maltrattamenti in famiglia (la donna ha riferito anche di aver subito aggressioni sin dal 2020 per motivi di gelosia, ndr), lesioni aggravate nei confronti di lei e del figlio e due episodi di violenza sessuale, il 43enne, che lavora come operaio in una fabbrica della zona, ha negato sia di aver palpeggiato sia di aver picchiato la compagna, assicurando di non aver aggredito il figlio. Sabato, a suo dire, lui e la giovane avrebbero litigato per questioni economiche: «Spende tutti i soldi che guadagno – ha detto il nigeriano al giudice –, si è comprata tre cellulari, ogni mese manda i soldi ai suoi genitori in Nigeria e spesso mi lascia senza cena. Domenica per non sentirla mi sono chiuso in camera, non so come si sia fatta i lividi». Il gip ha convalidato l’arresto e, in merito alla misura da applicare, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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