Cronaca

Jesi, Tiziano Pellonara torna in possesso della vincita: accolta l’istanza legale

Grazie all'avvocato Marco Polita, il clochard di Jesi in pochi giorni è tornato in possesso del suo patrimonio. Ci abbiamo parlato

Tiziano
Novembre 2017, Tiziano Pellonara al semaforo fra viale della Vittoria e Viale del Lavoro

JESI – La bella storia di umiltà e rinascita di Tiziano Pellonara, l’uomo col cappello di Jesi, è finalmente giunta a un happy end. Il clochard 63enne che si esibiva in improvvisati show al semaforo di viale del Lavoro per racimolare pochi spiccioli e che, dall’estate 2020 ha visto la sua vita cambiare con una maxi vincita di 300mila euro al gratta&vinci acquistato con i soldi dell’elemosina, ha visto improvvisamente congelata la sua vincita. Choc e amarezza, proprio quando sembrava che le cose fossero definitivamente migliorate per lui.

«Ero amareggiato e deluso, perché non capivo il motivo per il quale la vincita – nel frattempo convertita in assegni circolari – fosse stata congelata e non potessi più disporne», ci racconta Tiziano Pellonara che era stato costretto lo scorso febbraio a tornare al semaforo e ricominciare i suoi show. «Meno male che ci ha pensato l’avvocato Marco Polita, che oltre a un professionista è anche un grande amico degli oramai primordiali anni ’80. Lo ringrazio tanto, perché adesso ho risolto tutti i miei problemi e non tornerò più al semaforo. E ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato prima e dopo».

L’avvocato Marco Polita ha scoperto il motivo della vincita congelata: un parente aveva denunciato che Tiziano sarebbe stato circuito da terzi che miravano al patrimonio, e che ben presto la somma sarebbe sparita. Dunque, la Procura di Ancona ha inoltrato richiesta per il sequestro cautelare della vincita. Tutto sospeso, con Tiziano che non poteva più disporre neanche di un euro. L’avvocato Polita ha presentato il ricorso al Riesame e si è battuto per avere giustizia per Tiziano finché la Procura – aderendo all’istanza del legale – non ha disposto la revoca del sequestro cautelare e disposto la restituzione della somma. «È stata anche esaminata tutta la documentazione presentata in cui erano riportate le spese fatte da Tiziano dopo la vincita – ci spiega l’avvocato Marco Polita – spese che erano, sostanzialmente, il pagamento di 60mila euro di tasse della relativa vincita, 5000 euro di debiti e multe maturati nel periodo dell’indigenza e persino una donazione alla Caritas per sdebitarsi dei servizi che l’istituto gli aveva messo a disposizione quando era in difficoltà. Abbiamo dimostrato in Tribunale che era perfettamente in grado di gestire i suoi soldi e che nessuno lo aveva circuito». Ma per mettere a tacere altre eventuali invidie o illazioni tra parenti, martedì è stata concordata la nomina di un legale che gestisca il patrimonio e gli elargirà una somma mensile congrua alle sue esigenze. «La Caritas mi ha aiutato e dovevo sdebitarmi – conclude Tiziano – il bene ricevuto va restituito. Che Dio vi benedica tutti. La mia vita comunque non cambia: resterò con mia madre, ultraottantenne e malata, che ha bisogno di me. Uscirò con i soliti amici e una volta l’anno vado a Loreto, a ringraziare. Sono molto credente e quello che mi è successo dimostra che non bisogna perdere la fede». 

Tiziano Pellonara



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