Cronaca

Jesi piange la morte di Gilberto Fabrizi detto “il Bianco”, sconfitto dal Covid

75 anni, un passato sui campi di calcio della città con la casacca dell'Aurora si è spento a causa del virus. Non ha superato una crisi particolarmente acuta

Lo stadio Carotti di Jesi

JESI – «Il Covid ci sta massacrando». È forte il senso di smarrimento degli jesini oggi, che si trovano a dover dire addio a un altro dei personaggi chiave della città, un volto noto del centro ma soprattutto una figura emblematica dello sport cittadino. Si è spento nella notte, a causa del maledetto Covid, Gilberto Fabrizi, detto “il Bianco”. 75 anni, un passato sui campi di calcio della città con la casacca dell’Aurora e tanti amici che oggi sono increduli e costernati di fronte a questa tragedia.

Gilberto Fabrizi detto “il Bianco”

Lo aveva aggredito il Covid qualche giorno fa. Prima il ricovero all’ospedale di Senigallia, poi con l’aggravarsi delle condizioni il trasferimento a Civitanova Marche nel reparto di terapia intensiva dove, a seguito di una crisi più acuta, si è spento.
La notizia si è diffusa nel pomeriggio, con un post dell’assessore allo sport del Comune di Jesi Ugo Coltorti che nella sua pagina Facebook personale e su quella istituzionale del Comune ha salutato con commozione “il Bianco”. «In uno dei consigli comunali dello scorso anno abbiamo ascoltato la toccante testimonianza del sindaco di Codogno – scrive Ugo Coltorti -: oggi più di allora riesco a capire il suo stato d’animo, la sua sensazione di impotenza di fronte ad un virus che non guarda in faccia nessuno e che entra nella vita di intere comunità senza porsi domande. Sandro, Pino, Italo, Tagnì, Zeppo’ e oggi il Bianco… lo sport jesino sta perdendo pezzi importanti che hanno scritto la storia della nostra città».
L’assessore fa riferimento agli amici prima ancora che personaggi che hanno scritto la storia dello sport cittadino, mancati nell’ultimo anno, progressivamente, lasciando vuoto e sconcerto: l’imprenditore e amante del ciclismo Sandro Paradisi, Pino Gullace consigliere comunale e tifosissimo leoncello, il papà della Polisportiva Libertas Italo Giuliani, Gilberto Focanti detto Tagnin giocatore poi allenatore e team manager della Jesina calcio, Alfredo Zepponi calciatore e allenatore dei settori giovanili della Jesina.

Un dolore, quello dell’assessore Coltorti, condiviso sul web da tantissime persone che hanno salutato Gilberto. Ex dipendente della Manifattura tabacchi di Chiaravalle, dopo la pensione lo si vedeva sempre in via Cavour, a Jesi, in compagnia della moglie Anna, titolare della nota Merceria. Un personaggio molto conosciuto in città anche per la sua passione per lo sport: era socio del Circolo cittadino e grande organizzatore di eventi sportivi.

La salma sarà trasferita alla Casa del commiato di Ciccoli e Brunori per la camera ardente. I funerali non sono stati ancora fissati.

«Rip Gilberto, che non mancava mai di regalare un saluto», «un uomo dalla simpatia unica», «un altro volto familiare che da oggi potrò incontrare solo nella memoria»: sono alcuni dei tantissimi messaggi di saluto degli amici che si stringono alla moglie Anna e ai familiari.

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