Cronaca

Jesi, lutto all’ospedale Carlo Urbani: è morta a 54 anni la caposala della Chirurgia

Antonella Giachetta combatteva da un anno contro una malattia terribile che non le ha lasciato scampo. Si è spenta oggi all'ospedale di Torrette.

Antonella Giachetta

JESI – Ospedale Carlo Urbani di Jesi in lutto oggi per la scomparsa improvvisa di Antonella Giachetta, 54 anni, coordinatrice infermieristica del reparto di Chirurgia-Urologia.

Antonella, residente a Castel Sant’Angelo, frazione di Cingoli, era comunque molto conosciuta a Jesi dove lavorava e dove gravitava la sua vita sociale. Combatteva da circa un anno contro una terribile malattia che ha cercato di contrastare in tutti i modi, ma che oggi l’ha strappata all’amore dei suoi cari. Si è spenta all’ospedale di Torrette dove era ricoverata e la notizia del decesso, rimbalzata con prepotenza sia a Jesi che a Cingoli, ha gettato nello sconforto tantissime persone.

Laureata all’Università Politecnica delle Marche, aveva assunto il ruolo di caposala del reparto di Chirurgia-Urologia dell’ospedale jesino per le sue capacità professionali, per la precisione e l’affidabilità. Oggi i colleghi si stringono alla famiglia in questo momento doloroso, per dare conforto alla mamma Felicetta e al babbo Angelo, alla sorella Giuliana e il cognato Claudio. La salma è stata composta alla Casa del Commiato “Gigli-Sabbatini” a Mummuiola di Cingoli, dove è stata allestita la camera ardente visitata nella giornata di oggi da amici e colleghi che hanno voluto porgerle l’ultimo saluto.
I funerali saranno celebrati domani (sabato 22 maggio) pomeriggio alle 16,30 direttamente al cimitero di Castel Sant’Angelo dove avverrà la tumulazione.

«Ciao Antonella, ti ricorderò sempre così… sensibile, riservata, sorridente. Rip», scrive una sua amica sui social. Il post è stato condiviso ed è rimbalzato sulle bacheche di chi la conosceva e resta attonito di fronte alla tragedia. «Una gran persona – la ricorda una collega – non solo preparata, professionale, attenta ma anche dotata di profonda umanità e sensibilità. Un punto di riferimento per tutti noi, ancora non ci crediamo».

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