Cronaca

Industriale russo arrestato a Mosca, Vimini: «Nessun rapporto con il Comune di Pesaro»

Boris Spiegel, in manette per un'indagine di corruzione, è proprietario di Villa Oliva in via San Nicola sulla panoramica Ardizio, oltre che "amico" del Rof. Parola al vicesindaco

Daniele Vimini, assessore alla cultura di Pesaro

PESARO – Industriale farmaceutico russo arrestato nell’ambito di un’indagine sulla corruzione, il Comune precisa di non aver avuto rapporti. Questo in seguito a una interrogazione presenta da Roberto Biagiotti, consigiliere Lega.

Boris Spiegel, proprietario di una villa a Pesaro e arrestato a Mosca per una indagine di corruzione, è proprietario di Villa Oliva in via San Nicola sulla panoramica Ardizio. Secondo l’accusa avrebbe consegnato a Ivan Belozertsev, governatore della regione russa di Penza a circa 300 miglia a sud-est di Mosca, oltre 31 milioni di rubli in tangenti, secondo quanto riferito da Ria Novosti, agenzia di informazioni internazionali, per favorire gli interessi del gruppo farmaceutico Biotech di cui Spiegel è proprietario. Si tratta di una delle industrie farmaceutiche più grandi della Russia. 

Il vicesindaco Daniele Vimini ha chiarito i rapporti dell’Amministrazione con Spiegel: «Non ci sono rapporti ufficiali nè ci sono mai stati». In riferimento al ROF, Vimini ha aggiunto che «in questo caso i rapporti non sono stati con il Festival ma con l’associazione Amici del Rossini Opera Festival che ha il campito di raccogliere sostegni economici alle manifestazioni. Contributi che per la gran parte finanziano le spese dell’Accademia. Spiegel ne è stato membro nel 2012, all’epoca diede un contributo di 10mila euro (solo per un anno) e acquistò qualche biglietto. Sottolineo che l’interesse e la presenza di Spiegel a Pesaro per il ROF sono coincisi con la presenza di artisti russi in scena. Cosa avvenuta nel 2013 e 2017 quando organizzò eventi post rappresentazione». 

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