Cronaca

Incidente sull’Arceviese, sono di Fano le due donne uccise

Un'intera comunità in lutto per la scomparsa di Sonia, 34 anni, parrucchiera, e Elisa, 43 anni, insegnante, investite a Senigallia appena uscite dalla discoteca Megà

La strada, il parcheggio e la discoteca Megà

SENIGALLIA – Le vittime dell’incidente avvenuto sull’Arceviese sono Sonia Farris di 34 anni ed Elisa Rondina di 43 anni, entrambe residenti a Fano.

La tragedia è avvenuta tra le 4 e le 5 della notte tra il 5 e il 6 gennaio, erano appena uscite dalla discoteca “Megà”, situata lungo la provinciale che collega Bettolelle di Senigallia con Casine di Ostra. Secondo i primi riscontri le due donne stavano probabilmente raggiungendo la loro automobile, sul ciglio della strada, quando sono state travolte da un’auto in transito. Sono state scaraventate nella vegetazione del campo affianco.

Sarebbe stato lo stesso investitore a chiamare i soccorsi, risultati però inutili. Ma per lui l’alcol test parla di un esame positivo, dunque è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dallo stato d’ebbrezza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e la polizia stradale di Ancona.

Sonia aveva una parrucchieria a Fano, mentre Elisa era un’insegnante all’Istituto comprensivo Montefelcino.

Il sindaco di Fano Massimo Seri parla di «una tragedia che lascia senza parole. Ma dobbiamo dire con fermezza che non sono più tollerabili episodi del genere, che rivelano un’incoscienza nel mettersi alla guida in stato di ebbrezza. Si tratta di casi troppo ricorrenti e dobbiamo dire che non sono incidenti, ma sono scelte perché quando uno beve e si mette alla guida sceglie di essere un pericolo per gli altri.

È una tragedia che addolora la comunità, per quanto possibile vogliamo essere vicini nel dolore dei loro cari».

Le due donne risiedevano a Calcinelli. Il sindaco Stefano Aguzzi si dice «basito di quanto accaduto. Una comunità colpita, in lutto per questa immane tragedia. Ancora una volta vittime della strada, ancora una volta l’alcol. Siamo sotto shock».

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