Cronaca

Emergenza Covid, cybercrime farmaceutico: i carabinieri del Nas sequestrano 102 siti

I siti web promuovevano e vendevano farmaci illegali. Erano collocati su server esteri con riferimenti a gestori non individuabili

Da Pixabay-Pexels

102 provvedimenti di oscuramento nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili sui quali venivano effettuati pubblicità e vendita (anche in lingua italiana) di farmaci collegati all’emergenza Covid-19. Un’operazione su scala nazionale e internazionale, a conclusione di una mirata operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico condotta nel mese di dicembre dai Carabinieri della Sezione Analisi del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma.

L’operazione ha permesso di dare esecuzione a 102 provvedimenti di oscuramento emessi nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali che, in questi mesi, sono stati a vario titolo collegati all’emergenza Covid-19. Una speculazione sulla paura e sulla pandemia che ha riguardato una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché altri vendibili solo in farmacia da parte di un farmacista abilitato.

I Carabinieri del Nas di Roma

I Carabinieri del Nas hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da Sarscov-2 come l’antimalarico “Clorochina” e gli antivirali “Lopinavir/Ritonavir”. Sulle vetrine virtuali di questi siti erano presenti anche l’antivirale “Ribavirin” (per il quale è stato autorizzato l’uso compassionevole solo per pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al Covid-19), l’antibiotico “azitromicina”, rispetto al quale l’Aifa ha diramato una scheda in cui si specifica una prescrizione del medico per stabilire benefici e rischi sul paziente; nonché l’antinfiammatorio “Colchicina” oggetto però di uno studio sperimentale.

I militari si sono imbattuti anche in altri medicinali contenenti rispettivamente l’antinfiammatorio “Indometacina” e l’antivirale “Daclatasvir”. Pericolosissimo, dunque, il rischio che gli utenti potessero affidarsi a questi siti per l’acquisto di farmaci illeciti.

L’attività dei Nas durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 è incessante. Oltre a mirati interventi su tutto il territorio nazionale, i militari del Nas sono anche impegnati nel monitoraggio dell’offerta in vendita sul web di medicinali, poiché il mercato virtuale veicolato dalla rete internet è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci ad uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie, spesso facendo riferimento a presunti studi di sedicenti esperti, che espongono i cittadini a gravissimi rischi per la salute.

«È, dunque, più che mai opportuno rinnovare – sottolineano i Carabinieri nel Nas in una nota – anche alla luce dell’avviata profilassi vaccinale per il Covid-19, l’invito ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli organi ufficialmente preposti, consultando i relativi siti istituzionali e diffidando della presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati. La vendita e l’acquisto di “medicinali con obbligo di prescrizione” attraverso internet, oltre ad essere vietati dalla normativa italiana, sono soprattutto estremamente pericolosi per la salute, non essendovi affatto contezza né della reale composizione degli stessi, né delle corrette modalità di produzione e conservazione, né degli effetti e delle reazioni che la loro assunzione può cagionare».

Con quest’ultima operazione, i siti web oscurati dai Carabinieri includenti quelli del 2020 salgono a 237.

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