Cronaca

Sequestrata una barberia a Civitanova, sospese attività a Montecosaro e Morrovalle

Sotto la lente dei carabinieri del Nil sono finiti anche un opificio e tre negozi di alimentari. Riscontrate irregolarità in materia di sicurezza

CIVITANOVA – Controlli in esercizi commerciali e opifici, scattano prescrizioni e sospensioni, sequestrata una barberia. I carabinieri del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Macerata nell’ultimo periodo hanno eseguito una serie di controlli a opifici, esercizi commerciali e attività per la cura della persona eseguendo cinque sospensioni di attività imprenditoriali e un sequestro preventivo.

In particolare a Civitanova è stato eseguito il sequestro preventivo di un’attività di barberia gestita da un egiziano. L’attività era stata sospesa nel mese scorso per aver impiegato manodopera irregolare e senza permesso di soggiorno, e per gravi violazioni in materia di sicurezza. Il titolare avrebbe però disatteso il provvedimento di sospensione così, in accordo con la Procura, è scattato il sequestro preventivo dell’immobile.

A Montecosaro invece i militari del Nil, insieme ai colleghi della locale Stazione, hanno proceduto alla sospensione di un opificio gestito da cinesi per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Al termine del controllo sono state elevate 17 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro come l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa visita medica dei lavoratori, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione e l’omessa informazione dei lavoratori.

A Morrovalle i carabinieri hanno operato insieme agi agenti della polizia locale controllando 3 attività etniche di commercio al dettaglio di alimenti. Al termine degli accertamenti tutte e tre le attività sono state sospese e sono state elevate complessivamente 15 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro ed in particolare l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa visita medica dei lavoratori, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione e l’omessa informazione dei lavoratori.

© riproduzione riservata