Cronaca

Corridonia, tentata rapina in un bar: «Devi darmi 250 euro». Arrestato un 22enne ucraino

Il giovane ha colpito il titolare con un pugno in faccia poi ha reagito all'arrivo dei carabinieri. Il fatto risale a lunedì 22 aprile, oggi la convalida: il giudice ha disposto i domiciliari con braccialetto elettronico

CORRIDONIA – Ha aggredito il titolare di un bar sferrandogli un pugno in faccia dopo che questo si era rifiutato di dargli 250 euro, all’arrivo dei carabinieri si è scagliato anche contro di loro. È successo lunedì scorso (22 aprile) quando i carabinieri di Corridonia hanno arrestato un 22enne ucraino che vive in paese. Il giovane, accusato di tentata estorsione, violenza privata, tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni questa mattina è comparso dinanzi al gip Giovanni Maria Manzoni. Difeso dall’avvocato Gianluca Gattari, si è avvalso della facoltà di non rispondere, poi il giudice ha convalidato l’arresto escludendo il reato di tentata estorsione e in merito alla misura da applicare ha ritenuto idonea quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

L’avvocato Gianluca Gattari

In base a quanto ricostruito dai militari lunedì il 22enne è entrato in un bar di Corridonia e si è diretto verso il titolare intimandogli di consegnargli 250 euro. Il commerciante ha cercato di prendere il cellulare ma il giovane avrebbe iniziato a trattenerlo e strattonarlo fino a sferrargli un pugno in faccia, facendolo cadere a terra. In difesa del padre era intervenuto il figlio. Nel frattempo erano stati chiamati i carabinieri e sul posto erano intervenute immediatamente due pattuglie.
Anche davanti ai militari il giovane avrebbe continuato a chiedere i soldi al commerciante, un brigadiere era intervenuto ma era stato afferrato per una mano e strattonato. Il 22enne si sarebbe opposto ai militari anche durante il tragitto per arrivare in caserma. Il titolare del bar a causa del pugno ricevuto ha riportato una lesione al labbro e al naso e una prognosi di 10 giorni, il militare di sette giorni.

Oggi per l’ucraino già noto alle forze dell’ordine, a lui la Procura contesta anche la recidiva specifica infraquinquennale, sono stati disposti i domiciliari con braccialetto elettronico, se dovesse rifiutare il dispositivo elettronico, per lui il giudice ha previsto l’immediata carcerazione.

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