Cronaca

Investì un’anziana, l’attore Simone Riccioni accusato di omicidio stradale

I difensori: «L’anziana è uscita all’improvviso da casa e ha attraversato la strada, il nostro cliente non avrebbe potuto evitare l’impatto». La parte civile: «Era distratto, ha frenato all’ultimo momento»

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Era la sera del 15 novembre di tre anni fa, Simone Riccioni, attore corridoniano oggi 32enne, era alla guida della sua Audi Q5 e stava percorrendo via Piani Rossi nel comune di Corridonia. Fuori era buio, pioveva copiosamente, poi all’improvviso la tragedia.

Un’anziana ultraottantenne stava attraversando la strada quando è stata urtata su un fianco e sbalzata fuori dalla sede stradale. Un impatto tremendo. Sul posto arrivò un’ambulanza, i sanitari caricarono l’anziana sul mezzo e la trasportarono d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. Le condizioni della donna erano gravissime, ricoverata in prognosi riservata la sua agonia è finita dopo due mesi, il 23 gennaio del 2018 quando il suo cuore smise di battere.

La procura avviò le indagini del caso per ricostruire l’accaduto e al termine degli accertamenti il pubblico ministero Claudio Rastrelli contestò all’attore il reato di omicidio stradale: «Il limite in quel tratto di strada – ha commentato l’avvocato Federico Valori che insieme al collega Simone Baldassarri difende Riccioni – è di 70 km/h, il consulente della procura inizialmente aveva calcolato una velocità pari a 52 km/h, ma in realtà è inferiore, sarebbe sui 45 km/h perché nel conteggio fatto non era stato considerato il secondo del tempo di reazione». Sulla dinamica il difensore ha poi aggiunto: «L’anziana è uscita all’improvviso da casa in vestaglia e ciabatte e ha attraversato la strada, il mio cliente non avrebbe potuto evitare l’impatto. Dopo l’incidente, l’ha coperta col suo impermeabile, le è stata accanto finché non sono arrivati i soccorsi, non si capacitava e tutt’ora non si capacita dell’accaduto, ma non è colpa sua. Dagli accertamenti eseguiti dal medico legale della procura risulta che la donna soffrisse di demenza senile».

«Non ci risulta che fosse affetta da alcuna demenza – ha ribattuto l’avvocato dei familiari dell’anziana, il legale Claudio Bruno Marcolini –, in ogni caso è stata investita quando aveva ultimato la manovra di attraversamento tant’è che il corpo è stato trovato fuori dalla carreggiata, ed è stata urtata con il fanale di destra. Secondo il nostro consulente di parte, l’ingegnere Carlo Frezzotti, il conducente era distratto, tant’è che ha frenato all’ultimo momento». Ieri la vicenda è finita all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Margherita Brunelli, ma l’udienza è stata rinviata al 5 maggio del prossimo anno per un’indisposizione di Riccioni.

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Per la Procura avrebbe percepito, senza averne diritto, 11.367 euro di indennità. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2019. L’indagine scaturì da una segnalazione alla Guardia di finanza